intervento contro le leggi discriminatorie sull’immigrazione,VINCENT IDELE IYEN

Ancora un’altra legge è stata approvata. Ma gli immigrati che costituiscono il 7% della popolazione italiana e contribuiscono 11% del PIL totale non hanno nessuna legge a loro favore.
vincent

I figli degli immigrati nati in Italia non sono ancora cittadini.

Le vite degli immigrati in Italia è ancora legata ai loro posti di lavoro, per rinnovare il permesso di soggiorno, per forza, bisogno avere un contratto di lavoro. Ciò che è un schiavitù moderna.

Gli immigrati devono ancora attendere 10 anni prima che essi possono chiedere la cittadinanza. E devono avere un contratto di lavoro a tempo indeterminato a partire da 3 anni prima della data della richiesta, e un minimo dichiarazione dei redditi annuale di 8,000 euro.

Immigrati ancora pagano da 280 a 500 euro, per rinnovare i loro documenti.

Immigrati, nel caso di crimine, perde il loro diritti fiscali se hanno lavorato e la possibilità di rinnovare il loro permesso di soggiorno.

Anche se siamo grati per le vite che sono state salvate in Mediterraneo, chiediamo anche intervento contro le leggi discriminatorie sull’immigrazione…

Grazie, buon lavoro.

VINCENT IDELE IYEN

Lo staff di unione africana italia – UNAI
www.unioneafricana.org


Egr. Vincent
gli italiani erano un popolo moderato e tranquillo, ma oggi la crisi sta diventando pesante,sia per le ruberie che per i tagli l’Italia è in forte difficoltà.
Nella difficoltà si deve trovare il nemico, qualcuno a cui dare la colpa.
In realtà paghiamo decenni di corruzione a tutti i livelli non solo politico; chi può approfitta del vicino per appropriarsi di qualcosa che non gli spetta senza alcuna remora pur di salvarsi.
Entrando nel merito della questione gigantesca e mondiale, vediamo popoli affamati e ammalati in tutti i sensi, che cercano sollievo e un futuro che non si può negare a nessuno.
E’ anche vero però che non possiamo e non siamo in condizione di poter sfamare centinaia di milioni di persone che avrebbero diritto a una vita dignitosa negata però dalle condizioni del loro paese.
Come uscirne? Intervenire militarmente nei paesi dittatoriali ? E’ un rischio non da poco con esito incerto e non duraturo col rischio che il terrorismo ne approfitti contro di noi facendo alleanze coi disperati.
Altra soluzione, inviare aiuti? Si potrebbe se ci fosse la certezza che servissero ed arrivassero a destinazione alleviando le sofferenze per evitare esodi incontrollati e incontrollabili.
Come vedi la soluzione è complicata dal punto di vista economico, etico e pure sanitario.
Bisognerebbe trovare interlocutori seri ed affidabili, ma se da noi da la corruzione è alta anche in Africa avviene lo stesso. Temo brutte cose quindi per il futuro nostro e anche degli africani se non si trovano accordi internazionali!

Giuseppe Criseo
www.varesesepress.info

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