La Germania tortura! Luigi D’Aloia – Quo Vadis Berlino (nostro inviato)

A Bruxelles oramai è stato espresso più volte: La Germania tortura!
tortura germania
La presidentessa si inginocchia davanti ad una madre
crollata per il dolore
Da Heiderose Manthey: “Non è il proprio interesse a vincere, non è l’emozione che
vince! Ma è solo l’umanità che trionfa!”
Bruxelles 2015.05.06
Finalmente il Parlamento Europeo riavvia le udienze per l’indagine relativa ai maltrattamenti
subiti da bambini, genitori e madri e padri single in Germania. Da decenni gli uffici dello
Jugendamt e della giustizia tedesca infliggono a genitori e figli maltrattamenti, abusi e violenze a
dismisura.
Bruxelles/Keltern-Weiler. Un tale episodio strappacuore non poteva trovare palcoscenico migliore.
In nessun film sarebbe stato possibile implementare una tale scena con l’intenzione di mostrarla
più reale che mai. Il palcoscenico o la pellicola di ieri era il Parlamento Europeo.
Bruxelles 2015.05.06 – Commissione petizioni Pagina 1 di 1
La presidentessa del commissione petizioni, la Sig.ra Cecilia Wikström, prestando primi aiuti
si è inginocchiata d’avanti ad una firmataria di una petizione. La madre soccorsa è crollata
durante la sua relazione davanti al Parlamento Europeo. Il dolore che essa prova a causa del
figlio sottrattogli dagli uffici tedeschi l’ha completamente sconvolta. Il crudele dolore
inflittogli ha preso il sopravvento su di lei.
Wikström cerca di placare le ferite dicendo:
”Qui lei è al sicuro!”
A Bruxelles oramai è stato espresso più volte: La Germania tortura!
Durante la sua relazione la mamma scoperchiava la violenza e l’oltraggio dei diritti umani subiti da suo figlio
e da lei stessa da parte dello Jugendamt tedesco. Mentre lei raccontava che lo Jugendamt le aveva
”legalmente per gli uffici tedeschi” rapito il bambino questa cadde sopraffatta dal dolore.
Una deputata e Andrea Jacob accorrono in aiuto!
Da questo momento succede qualcosa di veramente grande
Bruxelles 2015.05.06 – Commissione petizioni Pagina 2 di 2
Una mamma urla dal dolore inflittogli dagli uffici tedeschi e poi si accascia.
La madre viene accompagnata fuori. A simbolo
dell’abbandono della oramai internata prigione
che tortura da anni madre, padre e figlio a
causa degli uffici tedeschi.
La presidentessa abbandona la sua poltrona e rincorre la madre, la accoglie con cura ed insieme
lasciano l’aula della commissione petizioni.
La seduta viene interrotta!
A Bruxelles oramai è stato espresso più volte: La Germania tortura!
La presidentessa del comitato petizioni lascia il suo posto e rincorre la madre crollata a causa del
dolore. La accompagna fuori dall’aula e le offre conforto. La seduta è stata interrotta!
Nel contempo nell’aula della commissione petizioni grande sgomento ed sensazione d’inerzia si
facevano spazio tra i presenti. Fuori una signora si inginocchiava di fronte ad una madre alla quale
gli uffici tedeschi avevano rapito il proprio figlio. Rimasero così fino al momento in cui la madre
esausta ricominciò a respirare con calma. La signora in ginocchio era nulla di meno che la
presidentessa della commissione petizioni!
“Respiri tranquillamente. Noi sappiamo cosa è successo. Respiri con calma!”, queste sono state le
parole con le quali la presidentessa è riuscita a tranquillizzare la madre.
Il dolore a causa della separazione dal suo bambino, riattivato nel mentre raccontava i fatti, era
così profondo che nulla più poteva essere raccontato. Nulla più!
Bruxelles 2015.05.06 – Commissione petizioni Pagina 3 di 3
Wikström in ginocchio davanti alla madre alla quale gli uffici tedeschi hanno rapito il
figlio ”in maniera legale”. Cercando di calmarla le dice: ‘Sono qua! Va tutto bene!
Noi sappiamo cosa è successo!”
A Bruxelles oramai è stato espresso più volte: La Germania tortura!
Ieri molti parlamentari erano presenti. Questi hanno potuto prendere atto delle grida di dolore che
la madre prova da quando gli uffici tedeschi le hanno rapito il bambino!
Al Parlamento Europeo ieri c’erano presenti molti parlamentari. Questi hanno potuto osservare e
udire in diretta il grido di dolore della madre alla quale gli uffici tedeschi hanno rapito il suo
bambino.
Sempre più forti diventano le voci che confessano che gli uffici tedeschi torturano i cittadini
viventi in Germania.
Profondo sconvolgimento e senso di partecipazione attraversa l’aula. L’orrore rimane stampato
sulle facce!
Bruxelles 2015.05.06 – Commissione petizioni Pagina 4 di 4
Il deputato tedesco Peter Jahr.
Ha dovuto questa volta ascoltare amareggiato: ‘Ciò che succede in Germania è pura tortura!”
L’anno passato (nell’Aprile 2014) proprio lui ha tentato per ore di boicottare l’ascolto migliaia di firmatari di
petizioni che sono vittima delle torture degli uffici tedeschi.
Mostrando sdegno questo lobbista tedesco nel 2014 allora ha abbandonato la sala della commissione petizioni.
Le urla della madre provocano sgomento. Inerzia e incapacità di reazione: il dolore si sente.
A Bruxelles oramai è stato espresso più volte: La Germania tortura!
Vittime senza aiuto e senza possibilità di reagire!
Lacrime!
Le lacrime agli occhi anche per coloro che avevano sperimentato la stessa sofferenza, così come
quella della madre Lorrelay Reggentin.
Bruxelles 2015.05.06 – Commissione petizioni Pagina 5 di 5
Le persone coinvolte tremano nuovamente. Le ferite si rilacerano. Lacrime scorrono.
Lacrime. Piangono anche le persone che anno assistito alla strazianti urla della madre a
causa del rapimento del figlio.
Le urla della madre alla quale gli uffici tedeschi hanno rapito il figlio rilacerano le proprie ferite.
Misericordia!
A Bruxelles oramai è stato espresso più volte: La Germania tortura!
Heiderose Manthey rivolgendosi alla presidentessa della
commissione petizioni, la Sig.ra Cecilia Wikström, le dice:
“Come Lei si è posata in ginocchio davanti a questa piangente madre, cosi mi inginocchio io
davanti a lei.
Ma non perché Lei è la presidentessa di questo comitato delle petizioni, bensì perché Lei ha
dimostrato un enorme senso di umanità!!
Per la prima volta, dopo 18 anni riesco a vedere che AIUTO UMANO viene apprestato a persone
torturate in Germania. Per la prima volta dopo 18 anni!!”
Che dio la benedica!
Questa pagina la dedico a Stefan!
per ArcheViva
da
Luigi D’Aloia – Quo Vadis Berlino, lì 07.05.2015
BIC
The Best Interests of the Child
Daloia.BIC@Gmail.com
Bruxelles 2015.05.06 – Commissione petizioni Pagina 6 di 6

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