Per Saronno cultura subito! Realizziamo la Fabbrica della Cultura

Per Saronno cultura subito! Realizziamo la Fabbrica della Cultura

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Ieri sera a Villa Gianetti i Popolari per Saronno hanno presentato le loro proposte per le politiche culturali del Comune. Hanno condotto l’incontro Lucio Bergamaschi e Donatella Izzo, candidati al Consiglio Comunale e a vario titolo operatori culturali. Erano presenti fra gli altri anche i candidati popolari Emilio Basilico e Tommaso Gallo. Ospite dell’incontro Gian Paolo Terrone, operatore culturale, creativo e conoscitore della storia civica, noto in città come Ambasciatore della Repubblica di Uzupis.

 

I Popolari di Saronno vogliono rilanciare la produzione e fruizione culturale nella nostra città innanzitutto creando interesse, creando partecipazione e motivando i nostri giovani a scoprire e perseguire le proprie attitudini.

 

Saronno può diventare un importante polo di interesse culturale contemporaneo sulla scia di un passato glorioso ancora echeggiante in straordinari esempi di arte e architettura

 

I Popolari intendono lavorare da subito per una nuova Fabbrica della Cultura della città di Saronno. Una realtà mista pubblico privata, magari costituita in Fondazione che veda la partecipazione attiva di tutte le realtà dell’associazionismo cittadino in una logica sussidiaria. La struttura dovrebbe essere composta da due diverse aree così divise: divisione esposizione e divisione sperimentazione.

 

La prima area sarà destinata a diventare un museo in movimento con mostre temporanee che porteranno a Saronno veri e propri pezzi di storia dell’arte e di design italiano e internazionale con esposizioni collettive o personali. Ricordiamoci che non sono solo le grandi città in grado di ospitare importanti mostre. Ma molto conta il protagonismo e l’intraprendenza di amministratore e operatori locali. Pensiamo al vicino Maga di Gallarate. Sono le persone dell’amministrazione in grado di farlo o meno!

Gli stessi spazi espostivi destinati ad ospitare le mostre affermate, in particolari mesi, saranno messe a disposizione delle scuole e delle associazioni sul territorio che potranno cosi dare la possibilità ad aspiranti artisti o già affermati protagonisti, di mostrarsi in pubblico. Esporre e mostrare la propria creatività è purtroppo diventato sempre più difficile e questa restrizione, demorde molti giovani a cimentarsi con le proprie passioni e attitudini. Noi vogliamo valorizzare la creatività saronnese.

 

La seconda area sarà destinata invece a diventare un luogo di sperimentazione a disposizione della collettività e più precisamente con la realizzazione di:

  • sala prova per musicisti (i giovani sanno quanto sia difficile trovarne e che prezzi elevati possano avere)
  • sala prove spettacoli teatrali e di danza, destinata alle associazioni
  • sala conferenze e presentazione per esempio di libri, di documentari, di progetti in genere
  • una sala per shooting fotografici e set per videomakers

 

La realizzazione di tali iniziative potrà essere ammortizzata con la richiesta di una quota di noleggio/affitto che sarà bassissima per i Saronnesi (atta a coprire i costi vivi) e di mercato per gli esterni.

 

Questo è il contenuto del nostro progetto che sappiamo che con un’adeguata amministrazione comunale possa essere fattibile anche in tempi brevi.

 

Anche i Popolari hanno certamente pensato alle aree dismesse come possibile sede di un tale progetto, ma pensare a queste aree (seppur dal fascino indiscusso) sarebbe probabilmente impraticabile in tempi brevi, per gli innumerevoli problemi di gestione ed economici che queste aree comportano e che sono note a quanti hanno promesso ai saronnesi progetti su progetti, rimasti solo sulla carta, e costati fior di denaro pubblico per il solo studio, e senza essere giunti ad una certa e ragionevole conclusione.

 

I Popolari vogliono essere concreti e offrire una proposta fattibile e coerente con le risorse presenti, in tempi ragionevoli. Vogliamo farvi vedere davvero qualcosa in questi 5 anni e non solo sulla carta.

 

Per fare questo servono innanzitutto 2 indispensabili fattori:

  • lo spazio
  • i finanziamenti

 

Lo spazio

Dopo aver esaminato la situazione attuale delle aree dismesse presenti siamo arrivati alla conclusione che sia di difficile fattibilità il riutilizzo anche temporaneo di queste aree per il nostro progetto soprattutto per il problemi legati alle bonifiche e alla rimozione delle coperture in amianto. Serve una struttura “pronta” nella quale entrare senza faraonici investimenti economici.

Una struttura tale potrebbe arrivare da capannoni o spazi commerciali privati sul territorio attualmente vuoti e proposti in affitto. A tali realtà (molte delle quali ferme da anni per mancanza di richiesta) si chiederebbe un affitto sotto i valori di mercato a fronte di sgravi sull’Imu e altre imposte comunali. Qualora lo spazio scelto sia molto periferico, in particolari giorni e orari sarà messa a disposizione una navetta gratuita per i residenti (pensiamo ad anziani impossibilitati a muoversi con facilità o ai più giovani senza patente per esempio, o comunque a tutti quelli interessati). La copertura dei costi di affitto dello spazio deriverebbe un parte da risorse comunali e in parte dalla concessione a noleggio degli spazi interni della seconda area.

 

I Fondi

 

I soldi necessari per l’avvio di un progetto tale non possono che derivare dal Comune, dalla Regione, da enti come la Fondazione Cariplo ma anche da finanziamenti privati derivati dagli sponsor, coinvolti attraverso precisi piani di marketing e pubblicità indotti dallo spazio.

 

 

I Popolari sanno che con una gestione scrupolosa e con capacità di comunicazione e marketing non improvvisata ma tangibile dal lavoro di tanti anni di molti degli esponenti, sia possibile realizzare un’operazione sensata, di impatto economico e ambientale contenuto ma di grande valore culturale e collettivo.

Redazione Vp

Lucio Bergamaschi

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