Nessuna polemica su Accam

 

 

 

 

OGGETTO: ACCAM: NESSUNA POLEMICA SULLA CERTIFICAZIONE R1

 

 

 

In merito alla telenovela R1, da non confondersi con il modello antico e derubricato della Renault e sicuramente meno conosciuto delle storiche R4 e R5, credo, anche alla luce delle inequivocabili conferme dell’assessore Terzi, che occorra finalmente concentrarsi sui fatti e sulle problematiche di forte ricaduta sulla salute, sull’ambiente, sul lavoro e sulle tasche dei cittadini, piuttosto che alimentare ed inseguire polemiche senza contenuto, senza sceneggiatura e senza prospettive.

 

Il nuovo consiglio di amministrazione, con l’intelligente e capace figura dell’ingegner Cremona a sintesi, è stato unanimemente insediato per garantire obiettivi ambiziosi, ma che rischiano, di fronte alle ondivaghe e pretestuose polemiche estive, di avere un percorso ricco di ostacoli, anziché di trasparente e condivisa sostenibilità.

 

Negli ultimi anni la zona di Borsano è stata bonificata, riqualificata, riordinata, resa accessibile e liberata da gravi e preoccupanti danni ambientali, retaggio di un passato non governato. L’assemblea, dopo decenni di incertezza, ha convenuto sulla priorità di costituire una società unica dalla raccolta allo smaltimento, che abbia come assoluta priorità la trasparente e governabile politica contro ogni infiltrazione del malaffare, della malavita organizzata e che possa continuare i miglioramenti ambientali a tutela della salute pubblica, oggettivamente riscontrati nell’ultimo decennio.

 

Da qualche mese, avendo il Comune di Busto Arsizio messo a disposizione di Regione, Provincia, Altomilanese anche i contenuti dell’accordo di programma a suo tempo stipulato, l’obiettivo è quello, entro e non oltre l’anno in corso, di approvare un nuovo programma che renda sostenibile ambientalmente, sanitariamente, economicamente e anche dal punto di vista della legalità pubblica, un percorso di riqualificazione e totale bonifica dell’area che non potrà più essere oggetto di smaltimento oltre il 2025.

 

Questi sono gli unici fatti e sono le uniche certezze. Il fatto che il termovalorizzatore oggi esistente sia stato riconosciuto come R1 dalla Regione Lombardia non è e non può essere oggetto di alcuna confusa polemica, come affermato inequivocabilmente dalla Regione che ha rilasciato tale certificazione e dall’ assessore responsabile. Ciò costituisce un dato meramente tecnico che, peraltro, testimonia e conferma che l’impianto di via per Arconate è certificato già oggi come termovalorizzatore e quindi efficace dal punto di vista tecnico e, come ricordato dalla stessa Regione e dall’assessore, per emissioni considerato prototipo di riferimento per l’intera Lombardia.

 

Ciò che sinora è garanzia di salute e di tutela vera dei cittadini e non delle ideologie non può essere subdolamente utilizzato da altri per lasciar credere o temere cose che non esistono né possono esistere. Il consiglio di amministrazione appena insediato per qualità morali e professionali dei componenti ha da parte del Comune di Busto Arsizio totale fiducia: presenti entro settembre un piano sostenibile e coerente agli indirizzi ricevuti e su questo si deciderà. Chiunque, dopo aver condiviso obiettivi, non persegua adeguate e conseguenti scelte operative dovrà risponderne garantendo la restituzione del terreno bonificato entro il 2025 alla Città.  Ogni parola in più o in meno è del diavolo di cui il sindaco e l’amministrazione non intendono essere inconsapevoli servi.

 

 

 

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