Matteo Maria #Zuppi Vescovo di Bologna è il nuovo arcivescovo

Matteo Maria #Zuppi Vescovo di Bologna
Papa Francesco ha scelto: Mons. Matteo Maria Zuppi è il nuovo arcivescovo di Bologna. Il Pontefice ha accettato la rinuncia al governo pastorale dell’arcidiocesi metropolita di Bologna presentata da S.E. Card. Cafarra e ha nominato alla guida della diocesi bolognese l’ultimo vescovo di Villanova ed ausiliare di Roma. Mons. Zuppi nasce a Roma l’11 ottobre 1955 ed entra in seminario di Palestrina dopo i corsi di preparazione al sacerdozio seguiti all’Università Lateranense. Si laurea in Lettere e Filosofia all’Università di Roma con una tesi in Storia del Cristianesimo e viene ordinato presbitero per la diocesi di Palestrina il 9 maggio 1981. Nel 2006 è stato insignito del titolo di cappellano di Sua Santità. Tra gli incarichi svolti anche quello di Rettore della Chiesa di S. Croce alla Lungara, assistente ecclesiastico generale della Comunità di Sant’Egidio e Vescovo titolare di Villanova ed ausiliare di Roma. Un uomo da sempre vicino alla sofferenza ed in particolare ai bisognosi nello spirito e nel corpo: una carità donata sempre nel più assoluto nascondimento. Mons. Zuppi ha quotidianamente testimoniato sincero affetto verso i consacrati e i fedeli che, pur con grandi sacrifici, offrono la loro vita al servizio della ‘bellezza della Liturgia’, come più volte a sottolineato Papa Francesco. Un vescovo che metterà al centro della sua azione pastorale sicuramente la misericordia perché ‘il cristiano non può non essere uno specialista della misericordia’. Più a volte ha osato dire che noi cristiani ‘saremo giudicati sulla misericordia… Perché non c’è Vangelo senza misericordia, il Vangelo è il frutto della misericordia di Dio verso di noi e troveremo misericordia se saremo misericordiosi’. In questo senso Mons. Zuppi già a Roma aveva avviato un serio e proficuo lavoro di preparazione al Giubileo della misericordia, affermando anche che la misericordia non è a tema per il cristiano solo durante il periodo quaresimale perché ‘quando non c’è misericordia ci vengono dei pensieri o maturiamo delle pratiche che sono disumane, veramente disumane’. In tal senso vanno le sue parole con le quali definisce la misericordia stessa come una medicina senza la quale ‘stiamo peggio, ci gonfiamo di noi stessi, siamo pieni di paure, di paranoie’. Si presenta oggi alla città di Bologna con queste parole, con le quali saluta i fedeli della propria diocesi: ‘A cinquant’anni dal Concilio voglio provare, con voi, a guardare il mondo e ogni uomo ancora con quella simpatia immensa, volendo la Chiesa di tutti, proprio di tutti, ma sempre particolarmente dei poveri’. Nel suo saluto ai bolognesi si scusa per ‘qualche riflessione romana’ ma continua dicendo: ‘ma c’è una parola che imparerò subito, perché voi la pronunciare con un accento che mi ha sempre ricordato un tratto molto materno, ‘teneressa’. È quella che chiedo alla Madonna di San Luca, perché mi e ci protegga’. Sarà un pastore quindi molto attivo e in movimento visto la sua attività di ‘prete di tutti’, punto di riferimento per gli intellettuali come per i tossicodipendenti. Questo lo dimostra la Sua partecipazione a diversi progetti missionari in Africa e dai semplici aiuti umanitari fino a trattative per il salvataggio di ostaggi: per esempio nel 1990 svolge il ruolo di mediatore per porre fine alla sanguinosa guerra civile in Mozambico. Tutte sfide difficile e complesse che richiedono uomini ricchi di fede e di vita: Mons. Zuppi è sicuramente uno di questi. Ora la diocesi di Bologna lo accoglie proprio nel bel mezzo del festival Gender Bender che invaderà la città dal 31 ottobre al 9 novembre: in tanti fedeli ci scrivono per chiedere parole di conforto da parte del loro pastore. Noi siamo certi che non mancherà occasione in cui il nuovo Arcivescovo del capoluogo emiliano ribadisca la necessità di sostenere e valorizzare la famiglia naturale come soggetto edificante una comunità cittadina: il curriculum ecclesiastico di Mons. Zuppi conferma il Suo forte ancoraggio alla dottrina della Chiesa. La città ha davvero bisogno di sentire su di sè una guida forte e sicura, capace di raccogliere l’intensa eredità del Card. Cafarra alimentandola con nuovo protagonismo ed entusiasmo. Mons. Zuppi siamo certi che non mancherà di fare tutto questo. Da parte nostra troverà tutto il sostegno e l’appoggio possibile: la Chiesa a Bologna non può non giocare un ruolo da protagonista, prima di tutto non accettando che la città neghi se stessa svendendo la propria identità al primo finto rivoluzionario di turno. Occorre ridefinire i contorni culturali della città, partendo dai valori che la storia stessa di Bologn ci testimonia: la misericordia in primis. Mons. Zulli vescovo della ‘misericordia’? Ce lo auguriamo. Sopratutto le famiglie, le mamme ed i papà bolognesi.
Articolo pubblicato su La Croce Quotidiano

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