Inquinamento in Lombardia disquisizioni di Rosaria Erika Pileci

Milano, 31 Dicembre 2015
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“Per il contenimento dell’inquinamento atmosferico si ordina il divieto di circolazione dal 28 al 30 Dicembre 2015”: così recita l’ordinanza emessa dal comune di Milano il 24 Dicembre 2015. Il provvedimento è stato preso al culmine di un periodo di persistente criticità di inquinamento e in forma più o meno simile, la proposta è stata accolta da altri comuni lombardi. Il blocco ha limitato la circolazione alla fascia oraria compresa dalle 10.00 alle 16.00 con deroghe ed eccezioni. Hanno circolato liberamente mezzi pubblici, taxi di turno e veicoli del car sharing.
Ieri, secondo i dati del bollettino di Arpa Lombardia, le concentrazioni di PM10 si sono attestate tra 45 e 59 μg/m3, portando a 36 i giorni di superamento consecutivi in città. Il 30 Dicembre è stato il 101/mo giorno di superamento dei livelli di legge su 35 giorni l’anno consentiti dalla normativa europea. Il superamento del limite, fissato a 50 μg/m3 porta al comune salate multe da pagare. I dati mostrano che le concentrazioni di PM10 per i primi due giorni di blocco veicolare non hanno accennato ad alcuna diminuzione, sono addirittura aumentate; alla fine del terzo giorno invece, vi è stata una lieve diminuzione: ieri, la centralina di Milano-Pascal segnalava 59 μg/m3 contro gli 81 del giorno precedente, quella di Milano-Senato 51 contro 83, quella di Milano-Verziere 45 da 73 del 29 dicembre. E’ stato il provvedimento a portare a una diminuzione delle concentrazioni di PM10?
La qualità dell’aria in Lombardia è migliorata notevolmente negli ultimi vent’anni e le emissioni pro-capite sono oggi tra le migliori d’Europa. Sono le condizioni climatiche che contribuiscono in maniera importante al mancato raggiungimento degli obiettivi fissati dalla direttiva europea. La Lombardia è situata nel bacino padano, chiuso dalle montagne su tre lati; questo determina condizioni sfavorevoli per la qualità dell’aria. I venti medi sono tra i più bassi d’Europa, e l’avvento delle perturbazioni è spesso limitato dalle Alpi. In inverno spesso, si creano situazioni di alta pressione che bloccano gli inquinanti vicino al suolo.
L’inquinamento atmosferico è un fenomeno estremamente complesso. Ad esempio, il particolato può essere immesso nell’ambiente in maniera diretta da sorgenti come il traffico veicolare, il riscaldamento e le industrie ma può anche avere origine secondaria. Il particolato di origine secondaria si forma in atmosfera in un secondo tempo, tramite processi chimico-fisici. Per tale motivo è necessario agire sui precursori del particolato oltre che sulle sorgenti. Una volta immesse in atmosfera, queste particelle vi rimangono per un tempo strettamente legato alla loro dimensione. Per il PM10 i tempi variano da qualche ora a qualche giorno. Le variabili meteorologiche regolano la velocità con cui gli inquinanti vengono trasportati, dispersi o riportati al suolo.
In Lombardia l’alta pressione ha dettato le regole meteorologiche degli ultimi mesi del 2015. Questa condizione ha portato all’accumulo di sostante inquinanti nei bassi strati atmosferici. A Milano non piove da un mese e i venti sono deboli o assenti. Il blocco del traffico ha limitato di una percentuale trascurabile le sorgenti emissive. Le concentrazioni di particolato immesse in atmosfera il 27 dicembre, in tali condizioni atmosferiche possono rimanervi fino al 30 dicembre. Per questo motivo nei primi giorni di blocco, le centraline di monitoraggio non hanno rilevato alcuna diminuzione della concentrazione. Le dinamiche dell’atmosfera in questo caso sono decisamente più lente di un provvedimento che ha valenza per sole 6 ore al giorno per tre giorni. Inoltre, agendo solo sulle sorgenti non si tiene in considerazione di quanto particolato si possa formare in seguito, attraverso reazioni chimiche. La diminuzione di concentrazione registrata il 30 dicembre è avvenuta grazie all’ingresso di aria più fredda che ha contribuito a un parziale rimescolamento dell’atmosfera.
Il blocco del traffico settoriale e circoscritto non è utile al miglioramento della qualità dell’aria ma è sicuramente un modo per far riscoprire ai milanesi il piacere della quiete e i posti magici di questa dinamica metropoli.
Dott. Rosaria Erika Pileci,
Università degli Studi di Milano, Dipartimento di Fisica

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