Migranti, Saltamartini (Ncs): "Governo dorme, a scoppio ritardato su terroristi e sicurezza"

Migranti, Saltamartini (Ncs): “Governo dorme, a scoppio ritardato su terroristi e sicurezza”
“L’operazione di Brescia purtroppo conferma che i terroristi li abbiamo in casa e, al contempo, evidenzia drammaticamente quello che più volte abbiamo denunciato: il Governo Renzi fino ad oggi ha dormito agendo con superficialità e sciatteria. Solo dopo gli attentati di Parigi si svegliano dal letargo sulla sicurezza e finalmente si interviene. Emblema di questa preoccupante situazione di catalessi dell’Esecutivo e’, inoltre, l’incresciosa situazione delle occupazioni e degli illegali centri di immigrati a Roma”. Lo dichiara la vicepresidente del gruppo parlamentare Lega-Noi con Salvini alla Camera, Barbara Saltamartini.
“Dopo il blitz nel centro rifugiati ‘Baobab’ – prosegue – solo oggi infatti si è deciso di intervenire sull’immobile occupato di piazza Indipendenza. Oltre quattro mesi fa, esattamente il 14 luglio scorso, denunciai con una specifica interrogazione al ministro dell’Interno, lo scandalo e le illegalità del palazzo di via Curtatone nel centro di Roma. Una sollecitazione alle Istituzioni per lo sgombero del fabbricato rimasta ovviamente senza risposta. In tutti questi mesi si e’ continuato nel frattempo a vivere nell’illegalita’, dopo che e’ stata accertata la presenza di immigrati che, a non meglio precisati esponenti di una nota associazione, pagano per soggiornare nel palazzo occupato, il cui numero non era chiaro e ne’ da chi sia effettivamente gestito. Il Prefetto dovrebbe denunciare quei movimenti che non hanno alcuna finalità sociale ma che sono vere e proprie associazioni a delinquere. Chi è al Governo – conclude Saltamartini – non può stare immobile a guardare l’espandersi di questa illegalità, soprattutto alla vigilia del Giubileo, che cresce nell’inedia delle autorità preposte a far rispettare regole che nella Capitale sembrano non valere più niente. La nostra solidarietà va anche alle forze dell’ordine che continuano a lavorare in situazione difficili, senza alcuna concreta attenzione da parte dello Stato”.

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