Alberto Torregiani, il figlio del gioielliere

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  • 04 maggio 2016

Alberto Torregiani nella foto sopra Una storia di parecchi anni fà che in tanti ancora ricordano. “Alberto Torregiani sostiene che i PAC scelsero il padre come vittima perché era stato diffamato dalla stampa locale e presentato come “giustiziere” (in un titolo su 
la Repubblica) e “sceriffo” contro gli “espropriatori proletari” [7]: 
«Non servì a nulla la lettera di rettifica che mio padre mandò alla Notte e a la Repubblica, che lo aveva descritto come un cacciatore di teste a cacci…Alberto Torregiani nella foto sopra Una storia di parecchi anni fà che in tanti ancora ricordano. “Alberto Torregiani sostiene che i PAC scelsero il padre come vittima perché era stato diffamato dalla stampa locale e presentato come “giustiziere” (in un titolo su la Repubblica) e “sceriffo” contro gli “espropriatori proletari” [7]«Non servì a nulla la lettera di rettifica che mio padre mandò alla Notte e a la Repubblica, che lo aveva descritto come un cacciatore di teste a caccia di rapinatori». Gli venne assegnata una scorta, che però il pomeriggio dell’agguato deve lasciarlo per accorrere sul luogo di una rapina. [4]Secondo Cesare Battisti, membro dei PAC e uno dei condannati, essi consideravano Torregiani, comeLino Sabbadin, che sarebbe stato ucciso lo stesso giorno, come «uomini di estrema destra che praticavano autodifesa, che andavano sempre armati (una specie di milizia)», «giustizieri di estrema destra» e della “controguerriglia”, praticante la giustizia sommaria. [8] In seguito, il gioielliere subì diverse minacce.” ( wikipedia) Una storia triste degli anni in cui si sparava facilmente e si sparava per uccidere… Il figlio del gioielliere è appunto Alberto da noi intervistato per ricordare e mai dimenticare quanto possono fare le sofferenze sia di chi spara che di chi è vittima. Una storia che ancor oggi fa discutere e purtroppo la questione dei limiti della difesa è di stretta attualità, ma Alberto è una persona equilibrata e ricorda le sofferenze del padre che ha sparato per difendersi. Scelte che segnano la vita e non si possono dimenticare. Fu condannato per concorso morale anche Cesare Battisti, membro del gruppo Proletari Armati per il Comunismo, è stato  condannato in contumacia all’ ergastolo[2], consentenze passate in giudicato, per quattro omicidi, due commessi materialmente, due in concorso con altri, secondo la legislazione d’emergenza degli anni di piombo, oltre che per vari reati legati alla lotta armata e al terrorismo.(wikipedia) Uno squallido personaggio che ha fatto pochi anni di carcere, scappò in Messico e Francia nonchè in Brasile di cui ricorderete la vicenda della mancata estradizione. Da ricordare pure l’omicidio di un maresciallo, Antonio Santoro della Polizia Penitenziaria. L^ipocrita aveva cercato di farsi perdonare inutilmente e si era fatto passare per rifugiato per motivi politici.. Segue intervista con il figlio Alberto.   Giuseppe Criseo Varese Press

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