Dacia Maraini ha ricevuto il Premio Chiara alla Carriera per l’anno 2018

L’Associazione Amici di Piero Chiara, nel corso dell’evento organizzato presso il Teatro Sociale di Luino, ha conferito il Premio Chiara alla Carriera per l’anno 2018 alla scrittrice Dacia Maraini, con la seguente motivazione:

“Caratterizzata da incrollabile coerenza intellettuale e marcata attenzione al mondo della donna, in oltre cinquant’anni di carriera ha saputo spaziare con successo dalla narrativa al teatro, dalla poesia alla saggistica e alla pubblicistica. In ogni suo scritto ha saputo parlare al pubblico più vasto proponendo sempre temi di grande attualità, in uno stile inconfondibile per limpidezza e incisività.”

Tantissimi i luinesi che hanno preso posto in sala per accogliere “la donna dai mille volti e dalle mille anime“: queste le parole di benvenuto, cariche di affetto, con cui la scrittrice originaria di Fiesole è stata accolta sul palco dalla conduttrice Claudia Donadoni e dalla giornalista Maria Grazia Rabiolo, che per circa un’ora ha curato con sensibilità e delicatezza il dialogo che ha donato al pubblico presente le pagine più belle e più intense di una vita straordinaria, resa tale non solo dai successi letterari ma soprattutto da una visione del mondo scandita dall’attenzione per il prossimo: autentica attitudine che rende preziosa l’intera produzione di Dacia Maraini, un tesoro di poesie, romanzi, racconti e opere teatrali lasciato in eredità al lettore con la sola ambizione di offrire delle coordinate per “ragionare sulle cose”, attribuendo forma e peso specifico alle passioni, all’amore, al valore inestimabile dell’amicizia, ai diritti delle donne, alla magia del viaggiare per scoprire luoghi sempre diversi.

 

Dacia Maraini, Fiesole, 1936. Nel 1962 pubblica il primo romanzo La vacanza cui seguono L’etica del malessere (1963) e A memoria (1967). Insieme ad altri scrittori fonda il Teatro del Porcospino, dedito a solo novità italiane (Gadda, Moravia, Tornabuoni…); dal 1965 scrive testi teatrali, tra i quali Maria Stuarda. Nel 1973 fonda insieme ad altre donne il Teatro della Maddalena. Tra i romanzi ricordiamo Memorie di una ladra (1972), Donna in guerra (1973), Storia di Piera (1980), scritto in collaborazione con Piera degli Esposti, Il treno per Helsinki (1984) e Isolina (1985), La lunga vita di Marianna Ucrìa (1990) vincitore del premio Supercampiello, Bagheria e Cercando Emma (1993) che ripercorre la vicenda del romanzo Madame Bovary di Flaubert, Voci (1994); il breve saggio sulla modernità e sull’aborto Un clandestino a bordo (1996) e il libro-intervista E tu chi eri? (1998); Buio (1999) che narra la violenza sull’infanzia in dodici storie e riceve il Premio Strega. Infine Se amando troppo (1998) raccoglie le sue poesie scritte tra il 1966 e il 1998. Tra il 2000 e il 2001 vengono pubblicati: Amata scrittura, Fare teatro 1966-2000, raccolta delle sue opere teatrali e La nave per Kobe, in cui rievoca l’esperienza infantile della prigionia in Giappone. La letteratura, la famiglia e il mistero del corpo sono i temi principali di Colomba (2004). Degli ultimi anni sono invece la raccolta di articoli I giorni di Antigone (2006) e il saggio Il gioco dell’universo (2007) di cui è coautrice insieme al padre, il romanzo Il treno dell’ultima notte (2008), la raccolta di racconti La ragazza di via Maqueda (2009), La seduzione dell’altrove (2010), La grande festa (2011), L’amore rubato (2012), Chiara di Assisi. Elogio della disobbedienza (2014); La bambina e il sognatore (2015), Se un personaggio bussa alla mia porta (2016) e Tre donne (2017)

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