Saronno: appunti sulla Piattaforma Ecologica

Saronno: appunti sulla Piattaforma Ecologica
Saronno: appunti sulla Piattaforma Ecologica

C’è a Saronno un luogo che si può ben definire un minuscolo Comune dentro il Comune. Cintato da muri e collocato in posizione defilata, ancora di più esso sembra una terra dove non sono vigenti le comuni regole cittadine, ma altre regole,

le quali peraltro non rientrano nella competenza della nostra Polizia Locale, ma di un’altra polizia, una polizia senza divisa che impone inesorabilmente la sua legge. Al di qua del muro, lungo la via Milano, ha inizio la civiltà, al suo interno vive invece uno strano mondo con usanze e riti diversi. Il problema è che i due mondi, quello al di qua e quello al di là del muro, si incontrano. Anzi, devono per forza incontrarsi, poiché le regole del più vasto Comune, di Saronno insomma, obbligano i suoi cittadini a varcare il muro e a sottomettersi alla odiosa legge imposta nella piccola enclave.
Sto naturalmente parlando della nostra Piattaforma Ecologica, saldamente in mano non ai tecnici di Eco Nord, che pure dovrebbero essere i signori del castello, ma a un gruppo di personaggi che vi spadroneggia da anni, e che se esistesse l’usucapione del potere, oggi quest’ ultimo lo eserciterebbe a buon diritto.
Si tratta per lo più di stranieri (posso anche pagare la tassa del politically correct e dichiarare che se fossero italiani sarebbe la stessa cosa, ma fatto sta che sono stranieri) i quali piombano come avvoltoi sui malcapitati che entrano con le automobili per liberarsi dei rifiuti ingombranti o speciali, e con modi petulanti e minacciosi ottengono di impadronirsi del materiale che loro interessa: vecchi computer, oggetti di metallo e quant’altro.
Beninteso, non si tratta di azioni estemporanee: i personaggi rispondono a una loro rudimentale gerarchia, e ciascuno ha compiti precisi. Tra essi e gli addetti alla piattaforma vige qualcosa di più che un semplice modus vivendi: negli anni si sono stabiliti rapporti consuetudinari, quasi di buon vicinato.
Coloro che soffrono di più della situazione sono, è appena il caso di dirlo, le donne sole e gli anziani, meno propensi a misurarsi in alterchi con siffatti figuri. E c’è da chiedersi se il fenomeno dei cestini dei rifiuti da cui l’immondizia tracima e dilaga sui marciapiedi non trovi la sua comprensibile ragione non nella maleducazione o nella scarsa sensibilità ecologica dei saronnesi, ma nella comprensibilissima esigenza di non sottostare alla seconda TARI cittadina, costituita per l’appunto dalle imposizioni che ho descritto.
E ci si può infine domandare che Amministrazione è quella che, eletta a furor di popolo in nome della sicurezza, non riesce a proteggere i suoi cittadini non si dice dalla banda della Magliana, ma da un gruppetto di parassiti che gestiscono a loro piacere poche decine di metri quadrati di territorio, traendone un indebito profitto personale.
Alfonso Indelicato
Consigliere comunale eletto a Saronno

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