UNA QUESTIONE DI STILE MA NON SOLO.


Il Pd cittadino ed i suoi alleati “falsi” civici ci hanno imposto con l’ ultima decisione presa,  i consigli di quartiere. 
Dicono che sara’ per il bene di noi tutti, per la partecipazione ed il coinvolgimento.
Ma attenti non e’ cosi’.
Il 70 per cento dei consiglieri verra’ nominato dal consiglio comunale ed il meccanismo permette a chi gestisce l’ amministrazione cittadina di avere la maggioranza dei consiglieri nominati.
L’ altro 30 percento verra’ estratto a sorte.
Questo significa che la politica si va ad impossessare dei rioni tramite i nominati dai partiti. 
Nessuna possibilità’ per chi ama il proprio quartiere di candidarsi ma solo di bussare a questo o a quello per “elemosinare” un posticino. 
Un esempio di vera democrazia lo dimostra la citta’ di Parma. 
I partiti a Parma non nominano nessun consigliere ma i residenti nel quartiere e persino gli extracomunitari (residenti da almeno 3 anni) si possono candidare.
Basta semplicemente che raccolgano 25 firme di cittadini che abitano nel loro stesso quartiere e si propongano, si facciano eleggere con votazioni on line. 
Gli altri consiglieri vengono eletti a sorte. 
Questa e’ la vera democrazia partecipativa che nasce dai cittadini, dal basso. 
La democrazia non influenzata e governata dai partiti. 
A Varese invece la volonta’ e’ quella di portarti il partito sottocasa per influenzare la tua scelta ed in seguito una distribuzione a funzionari e simpatizzanti dei posti di consigliere. 
Lo stile poi… 
a Parma il manifesto, l’ immagine che pubblicizza i quartieri riporta il logo del comune, e’ quindi un’ immagine delle istituzioni che si aprono ai cittadini. 
A Varese il simbolo del Pd si appropria dell’ iniziativa. 
Sembra di sognare nel vedere la scarsa considerazione che il Pd ha dei cittadini di Varese.
Ma invece e’ realta’.

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