SALVINI CONTRO LA DROGA, DISPOSIZIONI SULLA CANAPA COMMERCIALIZZATA.

di Giuseppe Criseo

L’esplosione dei negozi che commercializzano canapa nel mirino del Ministro dell’Interno Salvini, che ha scritto ai prefetti e al Capo della Polizia, protocollo

N. 11013/110 (4) Uff. II – Ord. e Sic. Pub.

L’oggetto del documento protocollato è esplicito:” Commercializzazione di canapa e normativa sugli stupefacenti. Indirizzi operativi. “

Salvini fa riferimento alla legge 2 dicembre 2016, n.242 che si occupava della canapa con limiti precisi: “quale coltura in grado di contribuire alla riduzione dell’impatto ambientale in agricoltura, alla riduzione del consumo dei suoli e della desertificazione e alla perdita di biodiversità, nonché come coltura da impiegare quale sostituto di colture eccedentarie e come coltura da rotazione”.

Nel tempo però, ci è accorti che si stanno vendendo prodotti con una (piccola) percentuale di infiorescenze per il consumo personale, anche se “

lo stesso Consiglio Superiore di Sanità ha sottolineato che l’impiego di simili preparati, erroneamente percepito come “legale” e quindi sicuro dal punto di vista della salute, rischia di tradursi in un danno anche grave per se stessi e per gli altri – basti pensare agli effetti per chi guida in stato di alterazione o alle donne in gravidanza o allattamento -raccomandando l’adozione di misure per vietare la libera vendita di tali prodotti.”

In questa direzione si è conseguentemente orientata l’attività operativa delle Forze dell’ordine che negli ultimi mesi hanno avviato significative iniziative di prevenzione.

In effetti si è assistito di recente, ad una serie di controlli sui negozi sorti in gran quantità, per verificare i prodotti in vendita, controllandone le etichette.

Si procederà ed è questo l’intento della missiva protocollata,

di un’approfondita analisi del fenomeno, che tenga conto di tutti i fattori di rischio.

In quella sede, dovrà essere innanzitutto disposta una puntuale ricognizione di tutti gli esercizi e le rivendite presenti sul territorio, in condivisione con le Amministrazioni comunali ed attraverso il concorso dei rispettivi Comandi di Polizia locale e degli Sportelli deputati al rilascio delle necessarie autorizzazioni amministrative.

Si entra pure nel dettaglio della tipologia di controlli:”verifica del possesso delle certificazioni su igiene, agibilità, impiantistica, urbanistica e sicurezza, richieste dalla legge per poter operare”.

I controlli dovranno essere pure sulla “

localizzazione degli esercizi, con riferimento alla presenza nelle vicinanze di luoghi sensibili quanto al rischio di consumo delle sostanze, come le scuole, gli ospedali, i centri sportivi, i parchi giochi, e, più in generale, i luoghi affollati e di maggiore aggregazione, soprattutto giovanile “.

Si aggiungono pure oltre alle osservazioni, anche le analisi dei prodotti e si prevede una distanza minima di 500 m. dai luoghi considerati a rischio.

La firma del documento è del Capo di Gabinetto Matteo Piantedosi ma non ci vuole molta fantasia a capire che l’input è di tipo politico oltre che per questioni di salute e sicurezza.

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