Caporalato cinese a Uboldo,chiusa una ditta metalmeccanica dai Carabinieri
di Giuseppe Criseo
Uboldo: servizio ispettivo dell’Ispettorato con ispettori civili e Ats Insubria oltre ai carabinieri di Uboldo a carico di una ditta metalmeccanica di proprietà dei cinesi. Riscontrata la presenza di lavoratori in nero, 6 su 11 tutti cinesi.
In questi casi si applica la sospensione dell’attività imprenditoriale visto che è stato trovato più del 20 per cento dei lavoratori in nero. La situazione interna scoperta dai Carabinieri è la seguente:
i macchinari presenti tutti irregolari, con la rimozione dei dispositivi di sicurezza su tutti i macchinari importanti , si parla di una quindicina non uno o due.
Ricordiamo che i dispositivi rimossi o disattivati per risparmiare tempo, comportano un pericolo immediato per la vita dei lavoratori, molto spesso comportano la perdita della vita o infortuni che si trascinano per tutta la vita, di questo stiamo parlando.
L’ambiente di lavoro è stato bloccato immediatamente col fermo di tutte le attività e sono stati sequestrati entrambi i capannoni: mancavano i requisiti minimi di sicurezza, ambienti sporchi e trascurati, con gli scarti metallici taglienti ( senza scarpe antinfortunistiche si rovinano i piedi), tanto che pure camminare all’interno era problematico visto il disordine e la mole di scarti presenti.
Altre inadempienze trovate: i lavoratori si cambiavano nello stesso sito senza cucina né spogliatoio, si svestivano, rivestivano e mangiavano in un furgone senza alcun rispetto per igiene e privacy per non parlare poi della sicurezza inesistente.
La legge prevede una serie di adempimenti per la sicurezza, ma l’azienda non aveva documentazione sui rischi delle lavorazioni e neanche un piano d’emergenza.
Lo stato dell’azienda è stato ritenuto così compromesso per gli aspetti sopra esposti da portare all’arresto del rappresentante aziendale sul posto anche per l’Art 603 bis c.p. che riguarda l’ intermediazione illecita e sfruttamento (caporalato).
Mettersi in regola ha dei costi altissimi, ci saranno circa cento mila euro di sanzioni pecuniarie oltre a sanzioni penali, costi per contributi previdenziali evasi, ed i lavoratori dovranno essere tutti riassunti in regola dopo aver pagato tutto il dovuto
Il caporalato c’è nel tessile ed ora scopriamo anche nella meccanica che non avendo tanti costi, va a rovinare il settore: i l loro prodotti sono venduti a costi nettamente bassi rispetto alla concorrenza, facendo fallire le aziende italiane sane in regola ed agevolando quelle legate alla criminalità, altra nota negativa.