Gemonio, il Museo Civico Floriano Bodini celebra vent’anni con il progetto “A mano / a mano” di Samuele Arcangioli

di Fausto Bossi

Nel ventennale del Museo Civico Floriano Bodini, si vuole rendere omaggio a una delle opere più significative conservate nello stesso: “Il lamento sull’ucciso” realizzata da Floriano Bodini in bronzo e presentata come la si vede oggi nel 1962 alla XXXI Biennale Internazionale d’Arte di Venezia. Esempio della fase giovanile dell’artista, attivo tra i protagonisti del Realismo Esistenziale, l’opera in fase di lavorazione, è stata soggetto di uno scatto fotografico di Pepi Merisio, con cui vinse il Premio Populary Photography USA nel 1960. In quegli anni ebbe inizio tra i due un’amicizia e una stima profonda. È oggi come vent’anni fa, al centro del cortile del museo, per scelta dello stesso Bodini, quale fulcro del percorso espositivo e testimone del tempo che passa.

Il progetto artistico a firma di Samuele Arcangioli nasce da un’esperienza provata in prima persona. Nell’estate 2018, infatti, l’artista ha vissuto all’interno del Museo Civico Floriano Bodini per cinque giorni interi, notti comprese. In quest’occasione unica, ha avuto modo di osservare ogni ambiente del Museo in istanti differenti della giornata, così come il continuo alternarsi di luci e ombre sulle opere d’arte. Libri, cataloghi e ricerche, hanno permesso l’approfondimento in questi giorni dello studio dell’artista la vita, le opere e la sua collezione.

Dopo una personale analisi e la ricerca di un legame forte con alcuni di questi stessi lavori, realizzati dallo scultore in vari periodi del percorso artistico, Samuele Arcangioli viene attratto dal complesso scultoreo collocato al centro del cortile, Il lamento sull’ucciso. Un’opera del 1961, tanto cruciale per la carriera di Bodini, quanto risolutiva per il percorso espositivo del Museo. Rappresenta una sorta di meridiana che, accanto all’albero di cachi, rimasto come testimone della natura dell’edificio quale cascina rurale settecentesca, segna il trascorrere del tempo con quella mano urlante verso l’alto quasi fosse uno gnomone. Proprio la mano, la cuspide di tale figura bronzea, diviene l’elemento di studio per Arcangioli. Sull’opera posiziona le sue mani in un dialogo intenso con la materia. Dalla carta al tessuto trova strumenti di analisi e supporti per una singolare riproduzione. Mani che si moltiplicano, si ricreano, si ripetono sempre differenti. Queste stesse mani sono esposte nella sala al piano superiore del Museo, mentre proprio ai piedi dell’opera modello vengono presentate riproduzioni di una mano a raggera, in un’esplosione, a coinvolgere il visitatore e a ricondurre ancor più l’attenzione verso la scultura di Floriano Bodini.

Il percorso espositivo comprende inoltre le fotografie dell’artista al lavoro al Museo, realizzate da Gianmarco Taietti e una selezione di scatti storici d’archivio, che ritraggono la scultura Il lamento sull’ucciso e Floriano Bodini. Un legame che si ripete e che in questo progetto viene valorizzato, è l’amicizia e la reciproca stima tra artista e fotografo oggi Samuele e Gianmarco, ieri Floriano e Pepi.

La mostra sarà impreziosita dal catalogo in cui verrà presentato il progetto di Samuele Arcangioli con un’intervista di Lara Treppiede e un testo di Sara Bodini, a cui farà seguito una seconda parte dedicata all’opera di Floriano Bodini “Il lamento sull’ucciso” con un saggio a firma di Luca Pietro Nicoletti.

A mano / a mano. Samuele Arcangioli al Museo Bodini. Omaggio al Lamento sull’ucciso
Inaugurazione sabato 8 giugno ore 17
9 giugno – 4 agosto 2019
Orari: sabato – domenica 10.30-12.30 / 15.00-18.00
Ingresso 5/3 euro
Museo Civico Floriano Bodini Via Marsala, 11 – 21036 Gemonio (VA)
info@museobodini.it
www.museobodini.it

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