UNA NECROPOLI A SARONNO SOTTO L’EX CANTONI?
A Saronno le grandi opere sembrano seguire
le vicende di un fiume carsico, quel fiume che nel suo tratto iniziale scorre
in superficie, quindi si inabissa nel sottosuolo sparendo così dalla vista
degli umani, e solo dopo un lungo tragitto sotterraneo ritorna alla luce, per
la lieta contemplazione di chi transita nei paraggi.
Annunciate trionfalisticamente, illustrate dalle immagini dei nostri maggiorenti
impettiti sul posto, a un certo punto spariscono dalle cronache, entrano nel
cono d’ombra, non se ne parla più.
Prendiamo, ad esempio, la ex Cantoni: a quando la prima pietra? A occhio,
dovremmo essere ancora nella fase della eterna bonifica. E sembrava, a
giudicare dai proclami (mancavano solo gli squilli di tromba) che si fosse a
buon punto.Si può azzardare
un’ipotesi per spiegare l’improvviso e ormai annoso silenzio: non è che,
ravanando fra terriccio, scorie e liquami, sono stati scoperti i resti di un’
antica necropoli?
Se l’ ipotesi fosse azzeccata, si spiegherebbe il grande imbarazzo dell’amministrazione. Che fare? Rendere noto il ritrovamento, provocando così un nuovo intervento della Sovrintendenza che ormai a Saronno è di casa, tanto che sarebbe ormai opportuno vi aprisse stabili uffici?
In verità, se di necropoli si trattasse, potrebbe conservare i nobili resti degli Insubri i quali, come recita il nostro Statuto comunale, dei saronnesi sono i diretti progenitori. Inoltre conserverebbe, di quel popolo antico, gli insigni reperti di una grande civiltà: frammenti di punte di lancia, residui disidratati di sugna, corna di bue con i quali adornare le calotte che proteggevano quelle fronti strette ma bellicose. Se ne potrebbe fare, insomma, una piccola Pompei.
Se invece l’ipotesi è fallace, si attenderà pazientemente di avere lumi sui lavori in corso nell’area. In fondo non c’è fretta: un anno non è poi così lungo.
Alfonso Indelicato
Consigliere comunale eletto a Saronno