UNA DOMANDA ALL’€™AMMINISTRAZIONE SARONNESE SUL CENTRO SOCIALE TELOS

Il centro sociale Telos annuncia per la serata-nottata di domani 14 settembre la manifestazione di nome ‘€œacque scure’€. Cosa sappiamo di essa? Che dovrebbe svolgersi nel perimetro della città , che prevede l’€™esibizione di gruppi musicali nonchè momenti mangerecci e beverecci, e infine che raccoglierebbe pubblico proveniente da vaste zone del nord Italia.

Quando, diversi anni fa, prima ancora delle ultime elezioni comunali, conobbi l’€™esistenza di questo centro sociale e in parte le sue gesta, immaginai che il Comune potesse tentare nei suoi confronti un avvicinamento. Non certo sulla base di affinità  e comunanze, ma mirando al seguente pragmatico patto di non belligeranza: io ti concedo uno spazio e tu accetti formalmente di gestirlo secondo le regole: quelle previste dai Quattro Codici e quella della buona creanza.

Abbastanza presto mi sono accorto che questa mia idea non aveva i piedi per camminare. I giovani e meno giovani del Telos hanno dimostrato nel tempo una assoluta pervicacia nell’€™imbrattare, insultare e distruggere, nonchè occupare manu militari luoghi privati e pubblici, pervicacia che, al di là  della libidine iconoclastica che possono provare, aveva, ed ha, un fondamento ideologico di genere anarchico, o anarco-comunista con forse più anarco- che comunista.A questo punto non resta che rivolgersi alla presente Amministrazione per chiedere ‘€œquali provvedimenti intenda assumere, ecc. ecc.’€ come si scrive in gergo burocratico, in relazione a questa nuova iniziativa che si profila. Rammento agli immemori e ai saronnesi di recente data che il centrodestra vinse  le ultime elezioni cittadine proprio perchè aveva picchiato duro sul tasto della sicurezza e dell’€™ordine pubblico, e l’€™elettorato si era fidato della promessa. All’€™epoca facevo parte di quello schieramento, e me ne sono allontanato non certo per ragioni ideali: mi fermo qui, sul punto, per non divagare.
Ora però mi pongo e pongo una domanda assai semplice, la domanda del quisque de populo: perchè se io imbratto un muro con scritte ingiuriose, fracasso vetrine, vendo alimenti senza licenza e senza controlli sulla loro provenienza, diffondo musica all’€™aperto a tutto volume alla faccia della SIAE, e questi comportamenti li reitero nel tempo, mi becco una multa da migliaia di euro e pure sanzioni penali, mentre se le stesse azioni le compiono questi signori del Telos non gli succede un bel niente? Vedete com’€™à¨? Il quisque de populo (che può tradursi ‘€œuomo della strada’€) ha uno strano modo di ragionare, un modo direi elementare, terra terra, privo di sottigliezze. Bene, direi che su questo punto siamo tutti dei quisque de populo, ed attendiamo dall’€™Amministrazione una risposta che, al solito, non verrà .

Alfonso Indelicato

Consigliere comunale indipendente

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