Il TAR del Veneto sospende il prestito dell’Uomo vitruviano al Louvre

Il Tar del Veneto ha sospeso il prestito al Louvre dell’€™Uomo vitruviano di Leonardo da Vinci, che era stato disposto dal memorandum d’€™intesa Italia-Francia per le mostre di Leonardo da Vinci e Raffaello.

Accogliendo il ricorso depositato da Italia Nostra, il tribunale amministrativo veneto, tenendo conto che la mostra del Louvre (dove il disegno di Leonardo dovrà  essere esposto) aprirà  i battenti il 24 novembre, ha deciso di anticipare la discussione in camera di consiglio anticipata al 16 ottobre 2019, nell’€™ambito della quale il Tar deciderà  il da farsi.

Il Tar del Veneto sospende anche il memorandum d’€™intesa per lo scambio di opere tra Italia e Francia in quanto, secondo i giudici, violerebbe ‘€œil principio dell’€™ordinamento giuridico per cui gli uffici pubblici si distinguono in organi di indirizzo e controllo da un lato, e di attuazione e gestione dall’€™altro’€.

Dal Ministero per i beni culturali la reazione è molto dura: ‘€œda una prima lettura delle anticipazioni di stampa’€, commentano dall’€™ufficio legislavito del MiBACT, ‘€œrisulta del tutto incomprensibile il riferimento a una presunta violazione del ‘€˜principio dell’€™ordinamento giuridico per cui gli uffici pubblici si distinguono in organi di indirizzo e controllo da un lato, e di attuazione e gestione dall’€™altro’€™ nello scambio di opere tra i musei italiani e il Louvre. L’€™accordo firmato a Parigi è stato esclusivamente il riconoscimento da parte dei Ministri di decisioni e atti tutti presi, per parte italiana, dai competenti uffici tecnici del MIBAC. Il prestito di ogni opera italiana risultava già  autorizzato al momento della sottoscrizione dell’€™accordo che prevede, peraltro, che lo scambio di opere avvenga secondo le specifiche prescrizioni di tutela dettate dai singoli musei. Una semplice lettura dei documenti dimostra facilmente tutto ciò e all’€™udienza del 16 ottobre tutto questo emergerà  con assoluta chiarezza e trasparenza’€.

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