Gallarate: l’€™assessore Claudia Mazzetti replica alla consigliera Zambon

Ma*Ga e biblioteca civica nella sede museale di via De Magri.
Ma*Ga e biblioteca civica nella sede museale di via De Magri.

 Costi del trasferimento, illuminazione interna e spazi espositivi: Claudia Maria Mazzetti, assessore della giunta Cassani con delega ai Musei, replica punto su punto a Pd, in merito all’€™accorpamento di Ma*Ga e biblioteca civica nella sede museale di via De Magri.

Secondo l’assessore gallaratese Claudia Mazzetti ‘€œForse la consigliera Zambon non si ricorda gli intenti del centrosinistra nel 2015. Prima di venire a criticare noi, chiedesse alla sua coalizione   cosa avessero in mente di fare in via Bottini. La giovane esponente del Pd ritiene davvero che l’€™investimento sia sproporzionato? Stiamo parlando di un costo che non supererà  il milione di euro, sei milioni in meno di quanto previsto dal progetto dell’€™esecutivo di centrosinistra per la realizzazione della nuova biblioteca. A fronte di un unico intervento da 6 milioni e 800 mila euro, l’€™amministrazione avrebbe avuto le mani legate per qualsiasi altro tipo di investimento’€.

 ‘€œDecidere di cancellare il faraonico progetto dell’€™esecutivo Guenzani – sottolinea l’€™assessore – è stata una scelta giusta e lungimirante: l’€™edificio in via Bottini è oggi in fase di ristrutturazione senza costi per la collettività ‘€.

Capitolo illuminazione: ‘€œL’€™esponente del Partito Democratico sostiene che i libri abbiano bisogno della luce naturale, io la inviterei (come abbiamo fatto noi) a visitare le realtà  di Rovereto e di Mantova per rendersi conto che in queste due strutture, unanimemente considerate all’€™avanguardia, l’€™impatto della luce del sole è minimo. Aggiungo poi che la vetrata nord del museo è oggi coperta da pannelli oscuranti che sarebbe sufficiente rimuovere per avere una maggiore illuminazione’€.

Infine, gli spazi che resteranno ad esclusivo utilizzo del museo. ‘€œIn un edificio di 5.270 metri quadrati ci sono sale poco o per nulla utilizzate, come abbiamo potuto constatare in questi anni. I margini per riorganizzare il Ma*Ga senza penalizzare le aree espositive ci sono eccome. Realizzeremo una vera casa della cultura dove conviveranno più realtà  che si fonderanno alla perfezione portando benefici reciproci’€.

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