I Barberini a Saronno

“Quello che non fecero i Barbari hanno fatto i Barberini”. Così mormorava il popolo romano all’alba del secolo XVII, quando i nobili Barberini edificavano il proprio palazzo di famiglia utilizzando come materiale edilizio parti marmoree divelte dal  Colosseo. Da allora i Barberini sono passati alla storia, per antonomasia, come distruttori non solo e non tanto di città , ma del passato stesso di queste ultime.

A Saronno non abbiamo i  Barberini, ma l’amministrazione leghista. I suoi esponenti non si sono certo appropriati di vestigia della Corte Vago o del Polverone, nè, suppongo, intendono utilizzare i bagolari di via Roma per accendere il fuoco del camino e riscaldare casa. Ma sembrano comunque affetti da una sindrome barberinesca, di cui descrivo la sintomatologia: non appena il loro sguardo cade su un edificio non si dice antico (a Saronno ce ne sono pochissimi) ma anche di poco antecedente all’ultima guerra, vengono presi dal desiderio incoercibile di raderlo al suolo e destinare il terreno alla vendita.

àˆ qualcosa di più forte di loro, qualcosa che con terminologia clinica si definisce “coazione a ripetere”. Pertanto essi non sono responsabili nè imputabili per ciò che fanno. Si può certamente accompagnarli in un cammino di ravvedimento, senza fretta, con tatto ed empatia, dolcemente, evitando indicazioni troppo dirette che potrebbero produrre i tipici atteggiamenti di natura contrastiva – oppositiva che in altre circostanze hanno già   manifestato.
In tale prospettiva, mi limiterò a suggerire sommessamente che una città  privata del suo passato è come un malato di Alzheimer privo di ricordi e di identità , e che quest’ultima si conserva certamente attraverso il folclore e le manifestazioni che raccontano la cultura locale, ma anche conservando e riadattando edifici i quali, nel passato, hanno svolto una importante funzione pubblica,  lasciando traccia profonda nella memoria dei cittadini. L’ ex asilo di via Manzoni è uno di questi, e non merita di essere sacrificato per fare posto all’ ennesima palazzina di marzapane, nè Saronno merita quest’altra lobotomizzazione.

Alfonso Indelicato – Consigliere comunale indipendente eletto a Saronno

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