Somma, truffatori sugli acquisti on line

Si aggira un personaggio ambiguo nelle adiacenze di un centro commerciale locale che non nominiamo per tutelare la nostra fonte, con proposte particolari.

La proposta che gira è semplice, viene chiesto di attivare a nome proprio una poste-pay che deve essere usata da altri per acquisti online, a fronte del pagamento di un “indennizzo” di 300 euro al mese.

Vi chiederete perchè fare acquisti a nome di altri?

Ipotesi numero uno: una persona che ha avuto “rogne ” e non può o non vuole figurare.

Ipotesi due: truffa per entrare in possesso dei dati della carta (numero, scadenza, intestatario, cvv) e la utilizzino per ricaricare a loro volte numeri di telefono, magari di personaggi malavitosi o con comunque con traffici illeciti.

Ipotesi due: truffa per entrare in possesso dei dati della carta (numero, scadenza, intestatario, cvv) e la utilizzino per ricaricare a loro volte numeri di telefono, magari di personaggi malavitosi o con comunque con traffici illeciti.

ipotesi tre: loghi a Poste Italiane nelle quali si millanta un fantomatico errore a carico della carta PostePay, l’€™utente viene invitato a cliccare su un link nel quale verranno richiesti i dati della carta, ovviamente una volta inseriti comparirà  un messaggio di errore che invita a mettersi in contatto con un operatore (come precisa https://www.cybersecitalia.it/frodi-online-ecco-le-4-truffe-svuota-postepay-piu-diffuse/6631/ ).

ipotesi quattro: serve a spostare soldi da un paese all’altro senza apparire con la scusa del parente in ospedale, inganno abbastanza frequente.

ipotesi cinque: truffa con sms con cui viene annunciato il blocco della carta per ragioni di sicurezza e si suggeriscono dei siti ai quali accedere per poter risolvere il problema.

ipotesi sei: truffa via call center che con scuse varie chiedono il pin.

ipotesi sette: truffa su siti online che naturalmente non centra nulla con i truffatori ad es. il sito subito.it in cui si vende e compra ma talvolta non arriva la merce e la poste pay serve come carta d’appoggio per fare andare a buon fine l’operazione.

Rimedi ce ne sono ma è meglio non scendere a compromessi con certi personaggi che vivono sulle spalle altri, e avvisare subito le forze dell’Ordine in caso di proposte simili.

Se invece siete stati truffati, oltre a fare denuncia subito ci si può rivolgere all’€™Arbitro Bancario (organismo atto a risolvere controversie tra clienti e istituti di credito) per  chiedere il rimborso dei soldi persi a Poste Italiane.

Meglio non trovarsi in queste situazioni, il guadagno facile porta sempre problemi non di poco conto.

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