Così a Legnano la destra leghista e sovranista ha fallito’€

Giovedì 14 novembre e venerdì 15 novembre Filippo Rossi e il suo ‘€œManifesto per una buona destra’€ arrivano in Lombardia, con Roberto Maroni e nel paese simbolo della Lega

Arriva in Lombardia, prima a Varese e poi a Legnano, città  della storica battaglia fra Lega Lombarda e Federico il Barbarossa, il Manifesto per una buona destra di Filippo Rossi: l’€™appuntamento è per giovedì 14 novembre alle 18 presso il Teatrino Santuccio a Varese con Roberto Maroni e Marco Giovannelli, direttore di VareseNews; e ancora venerdì 15 novembre alle ore 19.00 presso il centro Pertini ‘€œI Salici’€ di Legnano, in una data fortemente voluta da una iniziativa civica che punta a voltare pagina dopo mesi di scandali e malgoverno.

Un nuovo appuntamento per costruire quella destra che non vuole arrendersi al sovranismo leghista: un progetto laico, realista, autorevole ma non autoritario e capace di dare risposte alle sfide della modernità . La destra italiana degli ultimi anni risulta molto simile allo strano caso del Dottor Jekyll e di Mister Hyde che, a ben vedere, non è poi così strano:’€œCome all’€™interno di una stessa individualità  ci possono essere il buono e il cattivo, e i medesimi impulsi possono sfociare in comportamenti diversi e contrapposti, ciò vale ancor di più per le identità  collettive’€, spiega Filippo Rossi: ‘€œCosì all’€™alter ego capace di ogni nefandezza che vediamo oggi e che esprime l’€™istinto spaventato e arrabbiato, il subconscio bestiale, siamo qui per opporre una destra sana che deve reagire per riprendersi il suo posto nella storia e non finire come il protagonista del romanzo, uccisa dalla sua stessa ombra. Vogliamo accettare la sfida del nuovo e il cambiamento come stile di vita camminando con tutti coloro che si sentono viandanti culturali, migranti politici, e che rifiutano la retorica delle radici e la tirannia degli album di famiglia’€, conclude il giornalista e autore.‘€œLo hanno definito il sistema Legnano; mesi di intercettazioni telefoniche e ambientali raccontate da Piazza Pulita avrebbero, secondo la magistratura, smascherato un sistema di potere e di affari: un Sindaco e un consiglio caduto grazie alle dimissioni di massa di 13 consiglieri tra cui 3 leghisti. Una Lega che nulla ha di nazionale arriva all’€™espulsione di coloro che si sono ribellati a queste logiche’€, spiega il coordinamento di ‘€œLegnano Cambia’€: ‘€œIl consiglio comunale viene sciolto con decreto presidenziale, ma i leghisti nazionali e locali non si arrendono. Impugnano il decreto e fanno causa al Ministro dell’€™ Interno, (all’€™epoca dei fatti Matteo Salvini), al Prefetto, al Presidente del Consiglio e al Comune, insomma fanno causa ai legnanesi; a coloro che per mesi sono andati in piazza a manifestare e a chiedere le dimissioni della giunta e del consiglio.  ‘€œLegnano per i leghisti nazionali, per la destra populista, sovranista e anti europea non poteva e non doveva cadere: e invece a Legnano la destra ha fallito politicamente, ha mostrato il suo fianco più debole, l’€™incapacità  amministrativa e la  sua  più spiccata personalità  antidemocratica. E’€™ da questo dato che ripartiamo per una politica di cambiamento, per una risposta nuova e straordinaria che metta in campo le forze liberali e moderne,  che possa essere di alternativa alla politica dell’€™odio e dalla paura’€, conclude Legnano Cambia

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