Cina-Italia accordo per il made in Italy, timido inizio

di Giuseppe Criseo

parmigiano

  «I prodotti a indicazione geografica europea sono rinomati in tutto il mondo per la loro qualità  e  i consumatori sono disposti a pagare un prezzo più elevato perchè si fidano dell’€™origine e dell’€™autenticità  di questi prodotti, ricompensando in questo modo gli agricoltori.  L’€™accordo dimostra il nostro impegno a collaborare strettamente con i partner commerciali di tutto il mondo, come la Cina.  Si tratta di una vittoria per tutti in quanto rafforza le relazioni commerciali, apportando benefici al settore agroalimentare e ai consumatori di entrambe le parti ». dichiara Phil Hogan, commissario per l’€™Agricoltura e lo sviluppo rurale.

1 miliardo e 400 milioni di consumatori, sono i numeri del mercato cinese, di quali prodotti si tratta?

Aceto balsamico di Modena, Asiago, Asti, Barbaresco, Bardolino Superiore, Barolo, Brachetto d’€™Acqui, Bresaola della Valtellina, Brunello di Montalcino, Chianti, Conegliano-Valdobbiadene-Prosecco, Dolcetto d’€™Alba, Franciacorta, Gorgonzola, Grana Padano, Grappa, Montepulciano d’€™Abruzzo, Mozzarella di Bufala Campana, Parmigiano Reggiano, Pecorino Romano, Prosciutto di Parma, Prosciutto di San Daniele, Soave, Taleggio, Toscano/a, Vino Nobile di Montepulciano.

Coldiretti minimazza: «L’€™accordo siglato tra Unione Europea e Cina protegge  appena il 3% dei prodotti italiani a indicazione di origine  anche se nella lista sono compresi i prodotti tipici più esportati all’€™estero ma con importanti esclusioni ».

Il giro sul Made In Italy e’ grande ed e’ stato quantificato, Coldiretti: «100 miliardi di falso Made in Italy nel mondo », con un  aumento record del 70%  nel corso dell’€™ultimo decennio, per effetto della  pirateria internazionale  che utilizza impropriamente parole, colori, località , immagini, denominazioni e ricette che richiamano all’Italia per alimenti taroccati che non hanno nulla a che fare con il sistema produttivo nazionale. E’€™ quanto emerge dall’analisi  Coldiretti  e  Filiera Italia  in occasione dell’€™apertura di  TuttoFood, in maggio.

Su settore incombe sempre la “cure” dei dazi americani, con la “black list dei prodotti europei  da colpire per un importo complessivo di  11 miliardi di dollari  che comprende anche importanti prodotti agroalimentari di interesse nazionale come i vini tra i quali il Prosecco ed il Marsala, formaggi, ma anche l’€™olio di oliva, gli agrumi, l’€™uva, le marmellate, i succhi di frutta, l’€™acqua e i superalcolici tra gli alimentari e le bevande colpite”.

Coldiretti entra pure nel merito dei prodotti falsificati:

” 90% dei formaggi di tipo italiano in Usa – sottolinea la Coldiretti – sono in realtà  realizzati in Wisconsin, California e New York, dal Parmesan al Romano senza latte di pecora, dall’Asiago al Gorgonzola fino al Fontiago, un improbabile mix tra Asiago e Fontina. Ma il problema riguarda tutte le categorie merceologiche come l’€™olio Pompeian made in Usa, i salumi più prestigiosi, dalle imitazioni del Parma e del San Daniele alla mortadella Bologna o al salame Milano, senza dimenticare i pomodori, come il San Marzano che viene prodotto in California e venduto in tutti gli Stati Uniti.”

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