Operazione della Questura di Milano denominata Amleto Tourlè , alcuni locali varesini non coinvolti.

di Giuseppe Criseo

Operazione della Questura di Milano denominata Amleto Tourlà¨

L’€™operazione di Polizia clamorosa per la sua importanza, in quanto riguarderebbe un importante gruppo di locali della catena Tourlà¨, ha provocato però la reazione di alcuni proprietari degli esercizi della catena che a detta dei loro avvocati, e di cui riportiamo le dichiarazioni  in fondo alla presente, che non sarebbero coinvolti.

Il comunicato ufficiale della Questura di Milano cita come eseguite 9 ordinanze di custodia cautelare e sequestri preventivi nei confronti di 6 società , 4 di queste proprietarie di altrettanti ristoranti a marchio Tourlà¨-Sesto San Giovanni (MI), Cologno Monzese (MI), Milano/Ripamonti e Torino nonchè di una società  proprietaria di un hotel a Cinisello Balsamo.

I soggetti indagati sono 11 per reati di associazione per delinquere e trasferimento di valori.

Hanno monitorato un soggetto in passato indagato con esponenti delle cosche di ‘€˜ndrangheta Mancuso di Limbadi e Pesce di Rosarno.

L’€™indagine ha cercato di verificare l’€™espansione della catena commerciale di ristoranti e pizzeria del marchio TOURLE’€™,‘€ riconducibili alla cosca Mancuso’€.

L’€™attività  investigativa è stata condotta dalla Squadra Mobile di Milano, dalla Divisione Anticrimine di Milano, e dalla DDA sempre di Milano.

La storia delle indagini: nel 2006 è stato emesso un primo provvedimento a carico di Carvelli Giuseppe con sequestro di beni per 2.250.000 euro, diventato operativo nel 2008.

Provvedimenti resisi necessari onde evitare che l’€™uomo mettesse al riparo i proventi del sodalizio.

Gli inquirenti hanno scoperto in una prima fase ‘€œgli albori della fortuna TOURLE’€™ con la società , Jenever srl che gestiva due bar e una pizzeria a Limbiate, e che a sua volta viene ceduta alla neo costituita HEIGUN srl.

Le risorse di quest’€™ultima hanno contribuito a ‘€œcostruire la fortuna del gruppo imprenditoriale facente capo a Carvelli Giuseppe’€ con varie aperture di pizzerie a marchio Tourle’€™ tramite un franchising ‘€œMYOB srl‘€ di alcuni degli indagati  che avrebbero gestito alcune pizzeria del già  citato marchio.

segue la dichiarazione degli avvocati a favore dei loro assistiti:

“I locali affiliati al marchio Tourlè di Gazzada Schianno (VA), Marchirolo (VA), Olgiate Olona (VA), Carbonate (CO) e Bergamo (BG) apprendono con rammarico e stupore la notizia dell’€™operazione giudiziaria che ha portato al sequestro delle quote della società  Myob Srl, che detiene il marchio Tourlà¨, e delle società  che gestiscono i Tourlè di Sesto San Giovanni, Cologno Monzese e Torino, che sarebbero direttamente partecipate dalla medesima Myob..

I legali rappresentanti dei punti vendita Tourlè di Gazzada Schianno (VA), Marchirolo (VA), Olgiate Olona (VA), Carbonate (CO) e Bergamo (BG), tramite i propri procuratori, Avv. Andrea Brenna del foro di Varese e Avv. Ivan Fossati del foro di Milano, segnalano che le proprie società  operano in franchising, sono autonome ed indipendenti e non hanno alcun vincolo o rapporto di partecipazione con la Myob.

In particolare, i locali affiliati al marchio Tourlè di Gazzada Schianno (VA), Marchirolo

(VA), Olgiate Olona (VA), Carbonate (CO) e Bergamo (BG) precisano che essi,

non

risultano in alcun modo coinvolti nelle indagini e sono pertanto pienamente operative.

L’€™Avv. Brenna e l’€™Avv. Fossati dichiarano che seguiranno con attenzione l’€™evoluzione della vicenda e che nei prossimi giorni verranno adottate tutte le azioni a tutela dell’€™immagine e del buon nome delle società  da loro assistite.

Avv. Andrea Brenna- Avv. Ivan Fossati“.

In conclusione è chiaro che si tratta di una vicenda importante sotto il profilo investigativo e per i risvolti pesanti sotto il profilo giudiziario, e capisco le preoccupazioni di chi ha investito nelle attività  sui ora pende la “spada di Damocle”, ma ci sarà  tempo per chiarire le posizioni e le responsabilità  di ciascuno, senza accomunare attività  sane ad altre di altro genere.

Noi rispettiamo ed apprezziamo il ruolo degli inquirenti che fanno il possibile per arginare i fenomeni mafiosi che stanno gestendo una quota importante dell’economia lombarda con droga, traffici di rifiuti e il lavaggio dei proventi illeciti, ma le responsabilità  penali colpiranno i criminali e solo loro.

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