«Quel giorno Pertini mi telefonò tre volte dicendomi: Fucilali, e non perdere tempo! »

Uccisa a 31 anni ed incinta di un bambino.

 Vero Marozin, capo della Brigata partigiana responsabile della sua morte, ebbe a dichiarare, nel corso del procedimento penale a suo carico per quell’€™episodio: «La Ferida non aveva fatto niente, veramente niente ». 

Sulla base delle dichiarazioni rese da Vero Marozin in sede processuale (‘€œQuel giorno ‘€“ 30 aprile 1945 ‘€“ Pertini mi telefonò tre volte dicendomi: ‘€œFucilali, e non perdere tempo!’€) che il futuro Presidente della Repubblica Italiana Sandro Pertini abbia avuto pesanti responsabilità  morali nell’€™uccisione della Ferida e di Valenti (v.’€Odissea Partigiana’€ di Vero Marozin ‘€“ 1966 ‘€“ ‘€œLuisa Ferida, Osvaldo Valenti ‘€“ ascesa e caduta di due stelle del cinema’€ di Odoardo Reggiani ‘€“ Spirali 2001). 

Fu Marozin a scagionare la Ferida: «Non aveva fatto niente ma la rivoluzione travolge tutti » , la dichiarazione con cui si cercava in un modo politicamente scorretto, la fine dell’€™attrice Luisa Ferida, attrice del cinema italiano degli anni ‘€™30 e ‘€™40.  Tra il 1937 e il 1938 costituì una coppia di successo con Amedeo Nazzari, col quale interpretò La fossa degli angeliI fratelli Castiglioni e Il conte di Brèchard

Aderente al fascismo e alla Repubblica Sociale Italiana, venne fucilata dai partigiani, assieme al marito, l’attore Osvaldo Valenti, perchè accusata di collaborazionismo con i nazisti, principalmente per la partecipazione ai crimini di guerra e alle torture della cosiddetta “banda Koch“, accusa della quale era in realtà  innocente, come fu riconosciuto nel dopoguerra.[1]

La mamma Lucia Manfrini “Si sentiva ferita dalle vane insinuazioni formulate sulla tragica fine della figlia e lamentava la perdita dei dodici bauli in cui gli attori avevano riposto i loro beni, rubati cinque giorni dopo la loro morte. Il Ministero del Tesoro riconobbe alla Manfrini una piccola pensione motivata dalla ‘€œmorte per cause di guerra’€ della figlia. Fu implicito dunque, il riconoscimento dell’€™innocenza dell’€™attrice.

La signora Lucia però morì nella miseria in una località  del bolognese.

Una delle tante vittime innocenti di un periodo tremendo e tuttora con tante ombre dovute alla guerra civile ma anche alla violenza politica che ha annoverato tanti orrori ed esecuzioni senza processo. (Sette Sere del 19 luglio 2008.)

A soli 31 anni ed incinta di un bambino, la Ferida fu uccisa insieme all’€™attore e compagno Valenti, dai partigiani all’€™Ippodromo di San Siro a Milano il 30 aprile 1945, con l’€™accusa di collaborazionismo e in particolare per aver torturato alcuni partigiani imprigionati a Villa Triste, a Milano, sede della banda Koch. ( fatti mai provati), come citato dal Memoriale

3 commenti su “«Quel giorno Pertini mi telefonò tre volte dicendomi: Fucilali, e non perdere tempo! »

  1. Il popolo italiano è stato sempre onorato di avere un partigiano come presidente, ma mio padre me lo diceva che era un assassino.

  2. Direi che il libro di Gianfranco Stella “compagno mitra” metta in luce la malvagita’ dei partigiani comunisti….. assassini, terroristi, delinquenti, traditori, pedofili….

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