Buon viaggio, sardine!

Buon viaggio, sardine!
di Roberto Malini

Pesaro, 30 novembre 2019

Pesaro, come tante altre città , non si lega e accorre in massa alla manifestazione delle sardine. In una piazza Lazzarini gremita, si sono visti tanti cartelli di protesta contro i partiti dell’€™odio, delle bugie e dell’€™arroganza. Immancabili le sardine in carta, cartone e anche stoffa, con gli slogan che si ripetono in ogni flash-mob di questa nuova realtà . Bisogna essere sinceri: la grande novità , a Pesaro come in altri centri, non è venuta dai proclami politici, ma dai discorsi dei giovani e dei liberi pensatori, che sono accorsi a centinaia. Questa è la forza delle sardine, che di fatto non hanno leader nè alcuna gerarchia: ognuna è parte di un flusso di idee che chiedono verità , libertà , giustizia sociale e dicono no al razzismo, all’€™omofobia, all’€™antisemitismo, alla politica delle fake news e della violenza, alla paura, alle armi. Ai margini della piazza ho incontrato numerosi gay e lesbiche, con sardine arcobaleno, e profughi che ascoltavano in religioso silenzio le canzoni e i discorsi. Una ragazza, all’€™interno di un gruppo di studenti, una ha detto la cosa più vicina agli ideali che ispirano questo nuovo pensiero che attraversa il paese: ‘€œSiamo sardine e siamo diverse dai politici’€. àˆ ciò che rispondo ai giovani quando mi chiedono cosa rappresenti il movimento delle sardine: è la riscoperta dell’€™importanza della società  civile. Le sardine non possono diventare poliica e se lo faranno, perderanno la loro identità  e somiglieranno a movimenti politici che abbiamo già  visto, nati con tanto idealismo e naufragati poi nel pantano del compromesso. La società  civile trascende la politica ed esprime nello stesso tempo un’€™impuso al progresso morale e culturale della società , un’€™attenzione costante ai diritti delle minoranze e una rappresentazione inderogabile della libertà  di cui l’€™essere umano ha bisogno. La società  civile è unione di persone libere e generose, che desiderano allontanarsi insieme dalla barbarie e dalla chiusura del pensiero, per trasformare la collettività  e diffondere uguaglianza. Nelle città  italiane, addentrandosi nello sterminato banco di sardine che riempiono le piazze, si avverte questa nuova energia, di cui ognuno è parte e che nessuno può – neanche volendolo – controllare. Il sano sviluppo di questa energia, se essa riuscirà  ad esprimersi secondo la natura con cui è scaturita, produrrà  nuove frontiere di conoscenza, aggregazione, intervento umanitario, unione di intenti. Cambierà  irreversibilmente la politica rinunciando a farne parte. E illuminerà  una strada che la società  umana continua da secoli a intravvedere, ma che non riesce ad imboccare con determinazione, distratta dall’€™avidità , dall’€™egoismo, dall’€™odio, dalla paura. Su quella strada, buon viaggio, sardine!

Foto di Steed Gamero

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