“CADEGLITALIANI” RICORDA CHE IL PD IN REGIONE AVEVA VOTATO CONTRO LE TELECAMERE NEGLI ASILI.

Il caso di Coquio Trevisago dovrebbe fare riflettere Astuti e compagni!

 57 voti a favore e 16 contrari, era stato l’esito della legge regionale per incentivare l’€™installazione di telecamere all’€™interno degli asili nido della Lombardia.

Ne parliamo in seguito ai diversi casi, di cui uno anche in provincia di Varese per soffermarci su quanto avevano dichiarato esponenti importanti del PD:
‘€œInstallare telecamere nei nidi ‘€“ commentano il capogruppo del Pd Fabio Pizzul e il consigliere Samuele Astuti ‘€“ significa rinunciare alla libertà  in nome della protezione. Quello che succede nel mito della caverna di Platone dove gli uomini chiusi nella caverna vedono solo le ombre, credono siano l’€™unica realtà , si sentono sicuri e vogliono restare lì. Preferiscono la sicurezza alla libertà . Ma non è questo il modo di fare educazione. Per educare è necessaria prima di tutto la libertà , è necessario un clima di fiducia, di condivisione fra insegnanti e famiglie. Solo un clima di fiducia genera un ambiente sicuro e positivo per la crescita dei bambini. Installare telecamere è il contrario di tutto questo. Significa affidarsi alla tecnica per esercitare un controllo e alimentare a priori un clima di sospetto. Per questo abbiamo detto un secco no al progetto di legge regionale’€.

vediamo le altre posizioni:

 Gregorio Mammì, annunciando il voto favorevole del M5Stelle-. Finanziando l’€™installazione della videosorveglianza diamo la possibilità  alle forze dell’€™ordine, e solo a loro, di effettuare verifiche immediate, senza attendere mesi. àˆ un modo questo, per evitare che le violenze possano prolungarsi inutilmente’€.

Ricordiamo la posizione dell’assessore regionale competente:

“L’incarico di attuare il bando – ha spiegato l’assessore alle Politiche per la famiglia, genitorialità  e Pari opportunità  Silvia Piani – è stato affidato alle Ats, che, entro 45 giorni, dovranno approvare e pubblicare l’avviso sul territorio di competenza. Nei successivi 45 giorni, dal ricevimento delle domande di partecipazione, dovranno: verificare i requisiti di ammissibilità , approvare gli esiti dell’istruttoria, erogare l’anticipo del contributo (pari al 60 per cento del contributo concesso) ed erogare i contributi concessi entro massimo 90 giorni dall’approvazione degli esiti”.

A questo punto dopo il caso Coquio Trevisago non unico in Italia, ma anche Palermo, oppure Firenze, e Pordenone, hanno fatto nascere la consapevolezza che senza volere generalizzare e criminalizzare tantissime educatrici che fanno il loro dovere egregiamente, che sarebbe opportuno controllare quanto accade negli asili nido.

Una misura per rassicurare le famiglie ma anche a tutela degli operatori degli asili che non hanno remore ed amano il loro lavoro.

Il PD invece ne ha fatto una questione ideologica (” Preferiscono la sicurezza alla libertà “), noi affermiamo come movimento politico nazionale (presenti in Calabria, Sicilia, Lazio e Lombardia per ora) che si può e si deve lavorare in serenità  ma all’interno di regole condivise, afferma Giuseppe Criseo, Presidente di CASADEGLITALIANI, www.casadeglitaliani.it.

La famiglia e la sua sicurezza e serenità  parte dalla tutela dei minori prima di tutto.

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