flash mob davanti alla sala della Plenaria di Strasburgo esponendo immagini di un presepe.

Il 17 dicembre la delegazione della Lega al Parlamento Europeo – membro del Gruppo ID, Identità  e Democrazia – ha organizzato un flash mob davanti alla sala della Plenaria di Strasburgo esponendo immagini di un presepe. L’€™iniziativa, però, è lungi dall’€™essere un mero invito a celebrare le prossime festività . ‘€œPuò sembrare paradossale e quasi scontato parlare del presepe a Natale’€ riporta l’€™Onorevole Isabella Tovaglieri, eurodeputata della Lega ‘€œma purtroppo non lo à¨, viste le situazioni a cui assistiamo sempre più spesso durante queste festività ‘€. Nel corso degli ultimi anni ‘€œsi è assistito ad una progressiva imposizione del ‘€œpoliticamente corretto’€ anche alle festività  natalizie’€ prosegue la deputata, ‘€œormai depurate da qualsiasi riferimento che non sia esclusivamente finalizzato all’€™aspetto ricreativo o commerciale. Lo stesso linguaggio si è modificato: non ci si scambia più gli auguri dicendo ‘€œbuon Natale’€ ma si preferisce (o meglio, si impone) il più neutrale ‘€œbuone feste; nelle scuole, nelle case e negli spazi pubblici presepi e immagini religiose vengono rimosse in nome di una incomprensibile ‘€œneutralità ‘€, quasi fosse un’€™onta ricordarci delle nostre tradizioni o, peggio, della nostra religione. E’€™ un atteggiamento inaccettabile che si sta facendo passare nella nostra società  ed al quale dobbiamo reagire’€. Il flash mob della Lega, pertanto, ha voluto dare un messaggio diametralmente opposto alla tendenza, sempre più forte anche in Europa, a ‘€œlaicizzare’€ il Natale. Gli eurodeputati della Lega hanno quindi mostrato le immagini del presepe fuori dall’€™Aula di Strasburgo per ribadire l’€™importanza della tradizione natalizia per tutte le culture europee.

‘€œIl messaggio del Natale è un messaggio inclusivo e che non ha mai discriminato nessuno’€ termina l’€™onorevole Tovaglieri ‘€œe infatti è presente in tutte le culture cristiane europee, a prescindere dalle diverse confessioni. Ribadirne l’€™importanza e la centralità  non va ‘€œcontro’€ nessuno ma è invece un modo di preservare attivamente le nostre origini e le nostre tradizioni, opponendoci a quel ‘€œpoliticamente corretto’€ che ormai arriva pure a condizionare le nostre festività  più care’€. 

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