La triplice prepara un’altra svendita di contratto dei lavoratori P.A. come quella del 30 novembre 2016

epa07255797 A handout photo made available by the Italian Presidential Press Office showing Italian President, Sergio Mattarella, during the year-end speech to Italians at Quirinale Palace in Rome, Italy, 31 December 2018. EPA/FRANCESCO AMMENDOLA / QUIRINALE PRESS OFFICE HANDOUT HANDOUT EDITORIAL USE ONLY/NO SALES

ROMA 10 DICEMBRE – Mentre il Presidente Mattarella lancia un anatema contro gli evasori tacciandoli di essere i veri colpevoli del fatto che per il nostro paese la coperta è estremamente corta, ieri Cgil, Cisl e Uil hanno incontrato il ministro della Funzione pubblica, Fabiana Dadone e il titolare dell’Economia, Roberto Gualtieri, per intavolare un accordo politico sul rinnovo dei contratti.

Cgil, Cisl, Uil e il Governo ci hanno fatto sapere che hanno deciso di predisporre un «memorandum » d’intesa nel quale trovare un accordo preventivo sulla parte finanziaria e su alcuni punti normativi del nuovo contratto.  Ci fanno sapere anche che la somma triennale per gli aumenti nel pubblico impiego sarebbe stata portata a 3,375 miliardi di euro e che, secondo le stime del governo, si parlerebbe di un aumento lordo per le buste paga del 3,50% (cioè circa 86 euro lordi medi).  Ma in realtà  non sarebbe così perchè dentro tale cifra ci sono anche i soldi vincolati per adeguamento delle carriere dei comparti «non contrattualizzati » cioè quelli delle Forze di Polizia. E il rinnovo delle carriere delle Forze di Polizia vale circa 220 milioni di euro. Quindi il medesimo incremento ottenuto dal governo Renzi per il triennio 2016-2018 con il patto (alla vigilia del referendum) del 30.11.2016.

Tutto questo mentre sono ancora in alto mare i lavori della commissione paritetica per la revisione del sistema di classificazione professionale che dovrebbe essere prodromica all’€™apertura di qualsiasi trattativa per il rinnovo del contratto e la gente, negli ospedali, si lecca ancora le ferite di un rinnovo contrattuale 2016-2018 alquanto amaro e magro di soddisfazioni.

Insomma, per la revisione delle carriere del personale della pubblica amministrazione e della sanità  non ci sono i soldi ma per quello delle Forze di Polizia e dei Vigili del Fuoco invece sì. Per aumenti contrattuali decenti per il personale dei comparti della pubblica amministrazione e della sanità  i soldi non ci sono stati ma per rinnovare quello della dirigenza invece si sono trovati.

Ma, in compenso, la triplice prepara un memorandum che sarà  un’€™altra svendita del contratto dei lavoratori della pubblica amministrazione e della sanità ; come quella che si è già  perpetrata appunto la notte del 30.11.2016 quando firmò l’€™intesa con la ministra Madia per bloccare gli aumenti a 85 euro medi per tutti i lavoratori delle P.A. tranne che per la dirigenza che fregandosene ha tranquillamente veleggiato su rinnovi diversi e migliori.

Adamo Bonazzi, Segretario Generale della Fsi-Usae, ha dichiarato a tale proposito: ‘€œI professionisti della sanità  e degli altri comparti sono stanchi di rimanere inchiodati al palo. Vogliono che nel nuovo contratto si recepiscano gli sforzi profusi e ci siano aumenti adeguati, che coprano per intero il gap stipendiale che si è creato rispetto al 2009; vogliono anche un sistema di classificazione che offra possibilità  di carriera basata su criteri predeterminati e certi e sia stabile nel proprio curriculum professionale. Gli 87 euro annunciati sono un’€™altra svendita e non bastano nemmeno a recuperare una piccola parte del gap stipendiale che si è determinato dal 2009 ad oggi.’€

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *