SARONNO E LA SICUREZZA CHE NON C’€™àˆ

SARONNO E LA SICUREZZA CHE NON C’€™àˆ

I recenti episodi di micro-delinquenza avvenuti a Saronno, e il conseguente intervento sui media del Dott. Airoldi, mi inducono a contribuire al dibattito sulla sicurezza cittadina, tema che ho più volte affrontato in Consiglio e al quale ho dedicato alcune ‘€œpasseggiate della sicurezza’€ a carattere dimostrativo.

Una precisazione: parlando di ‘€œmicro’€ non intendo sminuire il fenomeno. Ritengo anzi che furti, scippi, danneggiamenti e violenze gratuite siano nel loro complesso qualcosa di sociologicamente (non certo per le vittime) più grave del fatto di sangue o della rapina a mano armata. Ciò semplicemente perchè l’€™evento delittuoso eclatante è difficile incontrarlo sulla propria strada, mentre è assai più facile essere coinvolti nelle imprese della cosiddetta piccola criminalità . La quale inoltre, con la sua diffusione, è il termometro di un generale degrado, laddove il crimine efferato può sporadicamente verificarsi ovunque, anche una città  nel complesso sicura.

Ciò precisato, è evidente che l’€™attuale Amministrazione, sul punto, ha in buona misura tradito il suo elettorato. Quello della sicurezza cittadina era il punto programmatico più importante del centro-destra in occasione delle scorse elezioni, e l’€™elettorato si era fidato della promessa. Mi ero fidato anch’€™io nella mia qualità  di alleato, pensando che la Lega cittadina, per usare un’€™espressione colloquiale, ‘€œfacesse sul serio’€. Ma la disillusione arrivò un micro-secondo dopo la vittoria elettorale, quando venni a sapere che nella centellinata Giunta l’€™assessorato alla sicurezza non era previsto. E da lì in poi, quanto a delusioni fu un crescendo rossiniano.

Beninteso, non nego che qualcosina  si sia visto: è un bene che le nuove telecamere identifichino le auto senza assicurazione, ed è un bene che le ricetrasmittenti della Polizia Locale finalmente funzionino. Ma Saronno dopo le 21 rimane un Far West dove succede di tutto, ed anche di giorno e in centro, come dimostrano i recentissimi episodi di scippo (uno dei quali traumatico per l’€™anziana vittima) la sicurezza è un’€™utopia. Del tutto trascurato, inoltre, il rapporto tra delinquenza e spaccio/consumo di droga: in centro a Saronno vi sono luoghi dove avvengono traffici a cielo aperto,  senza pudore, indisturbati, da anni. Una cittadina, qualche tempo fa, mi segnalò di aver visto un soggetto (di immaginabile nazionalità ) che sul bordo di una delle vasche di cemento di Piazza De Gasperi aveva sciorinato in bella vista tre dosi di coca, e tranquillo e beato attendeva il cliente. Nel primo pomeriggio. Dei luoghi nei pressi del biondo Lura ho appena scritto, e non ritorno sull’€™argomento.

Tutto ciò detto, vorrei commentare brevemente l’€™intervento del Dott. Airoldi, eminente cittadino e già  presidente del Consiglio comunale. Puntare su una migliore ‘€œvivibilità ‘€ ‘€“  cioਠ sulla crescita dei negozi di quartiere e delle occasioni di socializzazione  ‘€“  per ottenere un sensibile aumento della sicurezza, non dico sia errato, ma rischia di rinviare la soluzione del problema alle classiche calende greche, perchè trattasi di questioni di soluzione a dir poco nè facile nè rapida. Mentre agire nel senso di un più capillare controllo del territorio è operazione più semplice e veloce. Del resto anche sul Documento di Programmazione da poco fatto approvare dalla Lega in Consiglio si legge che ‘€œIl territorio comunale è controllato nella sua interezza, dal centro alle periferie e dalle periferie al centro’€ (pag. 6). Una frase roboante degna del ‘€œBollettino della Vittoria’€ di Armando Diaz, cui si dovrebbe semplicemente aggiungere un ‘€œnon’€ prima del verbo.

Alfonso Indelicato

Consigliere comunale indipendente a Saronno

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