Malpensa.Nigeriano con un bastone davanti agli uffici di Polizia

Varese: arrestato stalker albanese sessantenne
Varese: arrestato stalker albanese sessantenne

Il racconto dell’accaduto dal comunicato ufficiale:
“un cittadino nigeriano, O. I. di 31 anni, residente a Novara e titolare di un permesso di soggiorno per asilo politico, scaduto ed il cui rinnovo è ancora   subordinato alla valutazione della sua richiesta di protezione internazionale da parte della competente Commissione Territoriale, si è presentato presso l’€™Ufficio Denunce della Polizia di Stato, stazionando nell’€™apposita sala d’€™attesa antistante l’€™ufficio, aspettando di essere ricevuto”

Il signore era agitato e gridava attendendo di essere sentito, tanto da allarmare i poliziotti che guardando dalle telecamere hanno notato:” che il cittadino nigeriano maneggiava un bastone lungo circa 150 cm, poi risultato essere un tubo di ferro cavo”.

I poliziotti hanno cercato di farlo ragionare chiedendo spiegazioni del suo comportamento sopra le righe ma il nigeriano affermava che ‘€œa Novara lo volevano ammazzare’€ e per questo chiedeva protezione.

Notando lo stato psico-fisico alterato, i poliziotti insistevano con le buone cercando di convincerlo a lasciare il bastone, per risposta invece, venivano aggrediti.

L’aggressione dei poliziotti ha alzato la temperatura circostante:

” il personale di polizia, coadiuvato da una pattuglia dell’€™Esercito impegnata nella vigilanza dei saloni nell’€™ambito dell’€™operazione ‘€œStrade Sicure’€, immobilizzavano il cittadino nigeriano, con estrema difficoltà  dovuta allo stato di particolare agitazione e reattività  dello stesso. Nella colluttazione i due agenti di polizia intervenuti rimanevano lievemente feriti, riportando lesioni personali non gravi, con prognosi di cinque giorni.”

Il nigeriano veniva immobilizzato e portato all’ospedale di Gallarate per essere curato, scoprendo che l’uomo era già  conosciuto e sotto cura per questioni psichiatriche a Novara.

  • Altro caso con intervento della Polizia: ” A.A.J.E. di 40 anni, veniva fermato al controllo passaporti prima della sua partenza per Lagos, via Casablanca. All’€™occhio perspicace del passaportista, infatti, non era sfuggita la corrispondenza dei dati biografici del passeggero, riportati sul passaporto esibito ai controlli, con quelli riportati nella banca dati europea e relativi ad una persona nei cui confronti doveva essere eseguito un mandato di arresto internazionale.”

Il servizio di Malpensa ha preso contatti con i colleghi tedeschi, tramite il Servizio di Cooperazione Internazionale visto che erano lo che avevano emesso il mandato di cattura

La rilevazione dei dati fotosegnaletici e le impronte digitali hanno permesso di avere conferma e certezza della persona controllata in quanto A.A.J.E. era: “sospettato di aver commesso reati inerenti la produzione, il commercio e la detenzione illecita di sostanze stupefacenti che, nell’€™ordinamento penale tedesco, prevedono pene fino a 15 anni di reclusione”.

L’arrestato a Malpensa veniva condotto alla:”Casa Circondariale di Busto Arsizio, a disposizione dell’€™Autorità  Giudiziaria competente per l’€™avvio delle procedure di estradizione verso la Germania.

Nello specifico, il passeggero è accusato di aver organizzato e gestito, fra gli ultimi mesi del 2014 ed i primi del 2015, un massivo trasporto di cocaina dal Brasile verso alcuni paesi dell’€™Europa occidentale con l’€™ausilio di un corriere, già  precedentemente arrestato, ed alcuni altri complici non ancora identificati. Il traffico illecito, condotto attraverso gli aeroporti di Francoforte, Lisbona e San Paolo del Brasile, è stato interrotto dalle autorità  di polizia portoghesi quando, durante un controllo all’€™aeroporto di Lisbona, fermavano una donna, accompagnata da un bimbo di pochi anni, che nascondeva sul corpo, celati in quattro diversi pacchi, quasi tre chili di cocaina pura destinati al mercato illecito dell’€™area di Munster (Germania). 

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