La Lega Giovani di Busto ai ragazzi del Tosi: “Venite al nostro falò”


Sembrano destinate a placarsi le polemiche sulla Giöbia dell’Ite Tosi, che gli scorsi anni si teneva solitamente l’ultimo mercoledì sera del mese di gennaio. Dopo la stoccata del sindaco Antonelli nei confronti della dirigente scolastica Amanda Ferrario – che ha chiarito le motivazioni che l’hanno spinta, quest’anno, a chiedere al Presidente dell’associazione studentesca “Noi del Tosi” la mancata accensione del tradizionale rogo – arriva ora un comunicato della Lega Giovani di Busto Arsizio dal carattere più conciliante. In una nota, il Coordinatore Stefano Lupi elogia le iniziative a supporto della realtà cittadina promesse dall’associazione studentesca: “Noi del Tosi” e, pur non condividendo in toto la scelta attuale, rinnova ai ragazzi l’invito a partecipare al falò organizzato dalla Lega.

“La Giöbia del Tosi permetteva ai ragazzi di vivere una tradizione secolare del territorio e di sentirla allo stesso tempo propria, essendo sempre stata molto partecipata e non sovrapposta ad altri eventi della settimana. Non vogliamo però alimentare il polverone che si è sollevato in questi giorni, dato che i ragazzi potranno comunque partecipare al falò della Lega o agli altri organizzati in città” ha commentato Riccardo Guzzetti, Coordinatore provinciale della Lega Giovani.

Intervenuta sulla vicenda anche Isabella Tovaglieri, europarlamentare della Lega ed in precedenza Vicesindaco di Busto Arsizio: “Il nostro tessuto cittadino ha sempre beneficiato di tradizioni come la Giöbia per coltivare un senso di appartenenza ed un’identità che oggi si vorrebbero sempre più liquidi. Prendiamo atto della decisione del dirigente scolastico e riteniamo anche noi che la battaglia per l’ambiente sia fondamentale – continua Tovaglieri – ma preferiamo combatterla ogni giorno con l’arma del riciclo, nel rispetto della comunità e delle sue tradizioni. Non stiamo parlando di pratiche crudeli come la macellazione Halal o la Corrida, stiamo parlando di semplici falò che lasciano ogni anno grandi e piccini con il fiato sospeso. Una terra che non si ama, che non ama la propria storia e le proprie tradizioni, è anche indifferente alla qualità del suo ambiente”.

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