Amazon distrugge i prodotti invenduti, danni enormi per l’ambiente.
Di Giuseppe Criseo
Un’inchiesta di giornalisti di una tv francese, programma Capital su M6
L’accusa è di avere distrutto 300.000 mila oggetti invenduti in tre mesi, numeri che secondo il sindacato francese CGT arriverebbero a 1 milione.
Buttare via televisori, forni a microonde, ecc. è legale e non avviene a solo in Francia, avviene pure in Italia.
Sentiti i numeri la ministra francese Brune Poirson annuncia provvedimenti.
Perché avviene tutto ciò? Tenere i prodotti in magazzino ha un costo tanto alto che i fornitori degli oggetti se ne disinteressano, si tratta di 26 euro al metro cubo e che dopo un anno arriva a 1000 euro.
Operazioni legali seppure illogiche e che distruggono lavoro al piccolo commercio oltre a danni incalcolabili all’ambiente, perché si continuano a distruggere risorse naturali e si generano costi per la distruzione.
Stesso problema denunciato in Germania a causa della distruzione di lavatrici, lavastoviglie, telefoni, ecc. e anche in questo caso il ministro competente Jochen Flasbarth aveva parlato di “scandalo”.
La possibilità di usufruire della defiscalizzazione non funziona, eppure è uno strumento creato ad hoc.
Altri paesi interessati? L’Inghilterra, dove Amazon non risponde: ““Quando il nostro giornale – riporta il Daily Mail – ha fatto una serie di domande, incluse quelle relative alla distruzione di prodotti in giacenza nel Regno Unito, l’azienda ha più volte rifiutato di rispondere”.
I costi sono enormi, in Inghilterra sono stati calcolati in 35,5 miliardi di euro.
La possibilità di avere tutto e quasi subito porta a questi eccessi con risvolti drammatici per i lavoratori sfruttati, per le attività che chiudono e il depauperamento dell’ambiente.
Cerchiamo di acquistare quello che non riusciamo a trovare nei nostri negozi e nei tempi normali, onde evitare tanti viaggi aerei, tanti furgoni in giro e personale sottopagato.