Busto Arsizio – Il Comune comproprietario di una nuova caldaia.

La nuova caldaia ancora imballata

Al villaggio Sant’Anna arriva una nuova caldaia di cui il Comune dovrebbe essere comproprietario.

Nuovo acquisto al villaggio Sant’Anna a Busto Arsizio, con l’arrivo di una nuova caldaia, la terza per l’esattezza, necessaria, a quanto pare, per surriscaldare il giá caldo quartiere che, dopo il fallimento della mediazione volta a stabilire se si tratta di “super condominio” o altro, si ritrova a dover affrontare la nuova spesa. La vicenda, ormai arcinota per essere finita piú volte sulla cronaca locale, riguarda la solita storia, comune ad altre realtá italiane, del voler amministrare con la formula del condominio o super condominio, nel caso di piú stabili, delle situazioni anomale che vanno da un teleriscaldamento condominiale di un quartiere, a quartieri cittadini diventati, grazie a speculazioni edilizie e uffici tecnici compiacenti super condomini. A Busto Arsizio, a quanto pare, tra i cosí detti condomini del teleriscaldamento ci dovrebbe essere anche lo stesso Comune di Busto Arsizio, per l’asilo e il consultorio, che quindi avrá messo a bilancio o metterá la propria quota di spesa per l’acquisto della caldaia, ripartita in base ai millesimi di proprietá. Il problema che nessuno vuole affrontare é se esista o meno il “super condominio teleriscaldamento del quartiere Sant’Anna” e legalmente parlando non dovrebbe valere il fatto che se trecento persone sono favorevoli e tre no tutto questo sia legale. Trecento persone potrebbero anche aver approvato Qualche decina di migliaia di euro di spesa della nuova caldaia, ma se non esistesse il super condominio questa approvazione sarebbe nulla. Il Comune da parte sua perché non vuole far chiarezza, ma qualcuno glielo ha chiesto, fa parte dei condomini o che altro, ha a bilancio la sua ‘quota condominiale? E un giudice chiamato ad esprimersi sull’argomento in causa che interpretazione dará del diritto: quella favorevole a trecento persone o quella favorevole a tre che presenterebbero le prove di inesistenza di un super condominio. Perché non viene posta la questione a livello di Consiglio Comunale, forse perché maggioranza e minoranza da attori passivi della vicenda potrebbero trovarsi ad essere chiamati in causa. Sappiamo che Paola Reguzzoni, durante il suo mandato, ha convocato piú volte in Comune l’amministratore del ”teleriscaldamento super condominio” che non si é mai presentato. La gente vorrebbe trasparenza e legalità, ma se non riusciamo ad averla per l’esistenza o meno di un “super condominio” figuriamoci per il resto, eppure non dovrebbe essere difficile vedere se ci sono millesimi di proprietá, ripartiti tra i condomini, o un unico proprietario che potrebbe anche essere Aler e come Aler avrebbe ceduto la proprietá.

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