Busto, un gelese:«Mi manda la Stidda. Prepara 150mila euro entro quindici giorni. E tu sai a chi rivolgerti»
di Giuseppe Criseo
La stidda è un’organizzazione criminaleitaliana di tipo mafioso, che opera in prevalenza in Sicilia. In particolare, è diffusa nelle province di Agrigento, Caltanissetta, Catania e Ragusa.
Il dissenso all’interno della mafia siciliana aveva portato a nuovi gruppi slegati al boss Giuseppe Di Cristina – ucciso dai corleonesi nel 1978 – e “messi fuori confidenza”, cioè espulsi dalle loro cosche, organizzarono dei propri gruppi criminali, assoldando specialmente bande di microcriminalità minorile e malavitosi comuni .
Ricordiamo quanto accaduto Il 21 settembre 1990 il giudice Rosario Livatino venne ucciso lungo la strada statale Caltanissetta–Agrigento da alcuni stiddari di Canicattì e Palma di Montechiaro: il delitto venne compiuto per vendicare la severità delle sentenze del giudice e per lanciare un segnale di potenza militare verso Cosa nostra[12 (wikipedia).
La cosiddetta «quinta mafia» siciliana ha fatto proselitismo al nord, e qualcuno dei gelesi di Busto ne sa qualcosa, visto che uno degli indagati risiedeva a Busto, un 47enne di Melegnano (Milano) e un 52enne di origine gelese, ma residente a San Donato Milanese.
I tre fanno parte dell’operazione che viene pubblicata oggi ma risale al 14 marzo del 2019, quando nella sede legale della «Immobiliare Luce» importante attività immobiliare, venne appiccato il fuoco.
IL 2 aprile il titolare venne avvicinato per chiedergli una tangente da 150 mila da dare “a chi sai tu” e infine il 4 giugno altro incendio a un container, ulteriore avvertimento.
La richiesta però non ha portato nulla ai mafiosi, anzi l’imprenditore li ha denunciati. Fine della storia.