Salvini difende i confini, osteggiato dalla sinistra.

Una vicenda paradossale, vista la sua autorità come Ministro degli Interni, eppure prosegue la campagna politica di odio contro di lui.

Non tutti sono contro Salvini, anzi… un poliziotto scrive su di lui:

Un Poliziotto riflette su Salvini!

“I miei due figli hanno diritto di ritenere che il loro papà fosse spesso lontano da casa perché difendere i confini e la sicurezza del suo Paese era un suo dovere”.

L’utilizzo che oggi quell’individuo ha fatto sui social e in aula dei suoi figli, tirati in ballo a ogni tweet e dichiarazione, usati come scudi e strumenti di propaganda per impietosire i fan all’ascolto, è stato uno dei momenti più penosi e imbarazzanti della sua ricca carriera da politico di professione.

I politici italiani e l’Italia hanno vissuto anni devastanti, di sangue, di piombo. Anni in cui i politici venivano ammazzati sul serio, in cui c’erano le bombe, volavano i proiettili.

Eppure quegli uomini, che rischiavano davvero la propria vita, che avevano dall’altra parte non 4 naufraghi senza niente addosso, ma mafiosi e terroristi armati fino ai denti, hanno sempre avuto la dignità, la dignità, e il rispetto di non usare i propri figli, di tenerli lontani dalla politica, di proteggerli.

Però una domanda la voglio fare, non ai leghisti verso i quali non nutro più alcuna speranza di indignazione, ma ai poliziotti, ai carabinieri, ai finanzieri, ai militari, a tutti coloro che DAVVERO ogni santo giorno, per 1.200 euro di merda, stanno lontani dai loro bambini e rischiano la vita per difendere la sicurezza dei cittadini.

Quando sentite lui, che dall’alto dei suoi 15mila euro al mese, dall’alto della sua lunga carriera politica fatta di parole e poltrone, di insulti alla Patria e all’Italia, di soldi presi dagli italiani per fare solo comizi e sagre in giro per l’Italia, quando lo sentite usare una narrazione che è la vostra narrazione, che è la vostra storia e la vostra vita, voi, un brivido di indignazione, lo provate?

Voi, che in questi ultimi 25 anni avete perso amici, colleghi, a decine, ammazzati, lavorando lontano dai figli, contro mafiosi, terroristi, criminali, per difendere la legge e l’Italia, mentre lui vi insultava e insultava la Patria e l’Italia chiamandola “paese di merda”, quel paese per cui loro morivano, un moto di rabbia, un conato di vomito, voi, lo provate?

Davanti a questo schifo infame, voi, lo provate?

Un Poliziotto
Un Italiano
Un Padre di Famiglia

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