UE, col Jobs Act sono stati ridotti dei diritti, e quindi è necessario che quelle leggi sbagliate vengano cambiate.

di Giuseppe Criseo

Una volta tanto l’Europa dice cose sensate..

La controriforma Poletti-Renzi, meglio nota come Jobs Act, cinque anni fa ha cancellato le tutele piene dell’articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori per i nuovi assunti, è nel mirino della UE.

Ricordiamo le dichiarazioni di Maurizio Landini, segretario generale della CGIL:

con il Jobs Act sono stati ridotti dei diritti, e quindi è necessario che quelle leggi sbagliate vengano cambiate.

E ora cosa succede?

Ora va ripensata la disciplina del licenziamento non domandandosi quale sia il regime più favorevole per le imprese, ma quali siano le tutele più adeguate per i lavoratori e le lavoratrici. La via da seguire esiste già: il ripristino e l’allargamento dell’articolo 18, come da noi sostenuto nel progetto di legge di iniziativa popolare “Carta dei diritti universali del lavoro”, tuttora pendente in Parlamento.

Conte ha incassato il colpo e replicato:

Noi abbiamo depositato in Parlamento una Carta dei Diritti, che chiede di fare un nuovo Statuto dei diritti di tutti i lavoratori, anche di quelli che oggi hanno rapporti di lavoro autonomo. Ora vorremmo che a cinquanta anni dello Statuto dei Lavoratori, che festeggeremo il 20 di maggio, non sia semplicemente ricordato ciò che non c’è più, ma che questa diventi l’occasione per ridare ai lavoratori e lavoratrici italiani un nuovo Statuto.

Essere reintegrati sul posto di lavoro dopo il licenziamento sarà ancora possibile?

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