Air Italy, le ali spezzate degli italiani.

Siamo con un comandante che ha lavorato molti anni nella compagnia Air Italy e gli chiediamo come mai siamo arrivati a questo punto e quali sono state le responsabilità: carenze di personale o organizzative?


La responsabilità della crisi è soprattutto manageriale, ovvero il modo abbastanza singolare in cui è stata gestita la compagnia da parte del management scelto dai 2 partners che hanno dato vita ad AQA holding che possedeva il capitale azionario di Airitaly: ovvero Alisarda SpA società storica del Principe Karim Aga Khan azionista di.maggioranza col 51% e Qatar Airways uno dei più importanti vettori del trasporto aereo mondiale.


Ultimamente Air Italy usava aerei bulgari come mai?


Sappiamo solo che per supplire alla carenza degli aeromobili di corto raggio previsti e mai entrati in flotta, situazione peraltro aggravatasi dalla messa a terra dei Boeing 737Max dopo i noti incidenti internazionali, il Chief Operating Officer dellla compagnia l’ex assistente volo nonché responsabile della scelta dei servizi di bordo, il bulgaro ROSSEN DIMITROV, ha preferito stipulare contratti di wet leasing con COMPAGNIE AEREE dei propri connazionali come BULGARIAN E Tayaranjet , invece di impiegare i nostri equipaggi, anzi un intero settore come quello del Boeing 767 , che faceva voli intercontinentali è stato lasciato a terra con i piloti a 0 ore e gli aerei dismessi per stipulare contratti di leasing molto onerosi per gli Airbus A330 del Qatar che li hanno sostituiti.


PARLIAMO DELLA PARTE ECONOMICA: come mai I BILANCI sono stati SEMPRE PIU’ IN ROSSO COL *PASSARE DEGLI ANNI?


E’ MANCATA LA FASE DI SORVEGLIANZA e di controllo sia MANAGERIALE da parte degli azionisti sia istituzionale che poi ERANO LE PREMESSE contenute nel PIANO INDUSTRIALE presentato nel 2018.
La liquidazione annunciata dalla proprietà caduta come un fulmine a ciel sereno sulle spalle dei dipendenti, senza peraltro coinvolgere il governo italiano, minaccia ora DI LASCIARE SENZA LAVORO PIU’ DI 1500 DIPENDENTI, di cui UN MIGLIAIO IN LOMBARDIA E GLI ALTRI 550 IN SARDEGNA.
IN LOMBARDIA LE PROVINCE PIU’ COLPITE SONO VARESE E MILANO.
A MALPENSA ci sono tutt’oggi UN MIGLIAIO DI DIPENDENTI.


Come mai se il settore trasporto aereo e’ così in crescita le due compagnie italiane sono in perdita?


PER FARE UTILI NEL TRASPORTO AEREO BISOGNA saper FARE SISTEMA e SINERGIA TRA TUTTI GLI ATTORI presenti nEL MERCATO ITALIANO. GLI STRANIERI SONO STATI FATTI ENTRARE, nel nostro mercato del trasporto aereo ed hanno potuto godere delle RISORSE ECONOMICHE del settore lasciando solo le briciole ai concorrenti italiani. Questa poi è una liquidazione volontaria “in bonis” voluta degli azionisti, peraltro mai avvenuta prima nel settore e questo preclude la possibilità degli ammortizzatori sociali per i dipendenti.


Ma forse si voleva farla collassare sin dall’inizio?


NONOSTANTE l’altisonante PRESENTAZIONE AL GALLIA di Milano, dove era PRESENTE anche L’AMMINISTRATORE DELEGATO AKBAR Al Baker di Qatar Airways e LA DICHIARAZIONE di possedere un BUDGET ILLIMITATO per acquisire i PREVISTI 50 AEROMOBILI (30 DI LUNGO RAGGIO E 20 DI CORTO RAGGIO) nonché la PROMESSA DI 10 MILA ASSUNZIONI E di offrire LA PARTECIPAZIONE DEI DIPENDENTI AGLI UTILI, IN REALTA’ NULLA DEL PIANO INDUSTRIALE SI E’ mai REALIZZATO.


QUALI SONO ORA LE POSSIBILITA’ DI RINASCERE?


SCARSE A MENO CHE QUALCUNO NON RILEVI LE QUOTE Di Alisarda SpA CHE HA IL 5% della società, un POTESI REMOTA quindi, GLI UNICI CHE POSSONO TROVARE UN PARTNER SONO I NOSTRI Governanti, ACCORPANDO AIR ITALY Ed ALITALIA per poter “FARE SISTEMA”.


Nessuno è intervenuto a livello politico per sanare la situazione?


Tutte le sigle sindacali avevano chiesto per mesi di intervenire a istituzioni ed organi di controllo, visto che il piano industriale era ben lungi dall’attuarsi, ma il loro appello e’ rimasto inascoltato.
LA SOLUZIONE adesso E’ ANCHE POLITICA: LO STATO DEVE INTERVENIRE SULLA CRISI DEL TRASPORTO AEREO nazionale, SFORZANDOSI DI FARE UN POLO unico ITALIANO del trasporto aereo.
ALTRO ASPETTO PREOCCUPANTE è che il PERSONALE è QUASI TUTTO CON ETA’ al di SOPRA dei 40 ANNI, un’ETA’ IN CUI non si è più FACILMENTE RICOLLOCABILI in questo mercato.

Redazione

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