Mai riconoscimenti di stato alle Guardie Giurate?

Appello al Capo dello Stato.

“SENZA IL SENSO DELLA CONVIVENZA COMUNE, RISCHIANO ANCHE DI VENIR MENO LA VERA UGUAGLIANZA E LA VERA LIBERTA'”

A Sua ILL.MA ECCELLENZA Sig. Presidente della Repubblica Italiana Sergio Mattarella,

oggi ho ascoltato con molta attenzione il discorso integrale nella sua Veste di Presidente in occasione della consegna delle onorificenze al merito della Repubblica a 32 cittadini che si sono distinti per atti di eroismo e impegno civile.

Per tal motivo da orgoglioso cittadino italiano non sponsorizzato da nessuno, a dimostrazione che anche coloro non appartenenti al regime di oggi al potere, siano in grado di incarnare quei valori di umanità, legalità ed altruismo, al fine di rendere la nostra Repubblica Democratica, unica per i suoi alti valori per la cui sovranità ogni giorno noi onesti cittadini italiani ci battiamo, le cito quanto segue e già a Vs conoscenza.

Per questo motivo sono a chiedere ex novo da semplice cittadino, fuori dagli schemi di regime e potere, non essendo figlio di casta, la Vs Illustre Attenzione sulla descrizione di un episodio che mi vide coinvolto in prima persona in difesa del diritto alla vita, in soccorso di un cittadino di nazionalità straniera, appresso meglio specificato, vittima di due giovani criminali italici, nonostante io sia un uomo che si ispira ai valori della destra sociale intesi e racchiusi in una parola, sovranità, forse per questo inviso a Sua Eccellenza?

Quindi, Illustrissima Eccellenza Presidente Mattarella, con piacere e curiosità leggo di insigne a servitori dello Stato e non solo, per il loro servizio alla collettività, or bene anche se lo scrivente non è un servitore dello Stato nel senso più stretto del termine, a causa di un contenzioso istituzionale con il Dipartimento di Pubblica Sicurezza, ho voglia di raccontare la storia dell’evento poc’anzi citato:

Era il 10 Marzo 2015 nei pressi dell’ospedale S. Camillo di Roma, libero dal servizio, intervenni in favore di un extracomunitario originario presumo del Bangladesh vittima di un aggressione con lieve ferimento da parte di due pregiudicati italiani tossicodipendenti intenzionati a rapinarlo di quei pochi euro raccolti come parcheggiatore abusivo.

Considerando che i due soggetti erano armati, al mio intervento si davano alla fuga dopo una veloce colluttazione, che durò poco, in quanto allertai le FF.OO., con le quali, giunte sul posto rapidamente iniziammo immediatamente la caccia ai due, battuta di ricerca durata circa 45 minuti a bordo di una volante, insieme ad altre volanti impegnate nelle operazioni.

I due soggetti li “catturammo” sulla via portuense intenti nella fuga ancora, essendosi nascosti nella fase iniziale della fuga nei viali del nosocomio.

Identificati dallo scrivente come operatore sul posto, furono portati al commissariato S. Paolo per l’arresto e le successive procedure visti i già numerosi precedenti.

Una volta espletate le procedure di verbalizzazione, identificato come agli atti, ringraziato dai “colleghi” e dal dirigente del Commissariato, quasi con un ovation, come avessi consentito il trionfo della giustizia avverso il più pericoloso dei criminali, forse perché visto che con lo stesso spirito di sacrificio e senso di giustizia siamo al servizio del cittadino, della Nazione, fui riaccompagnato alla mia macchina da una volante a sirene accese come fossi un eroe e come per dire che il mio tempo era prezioso, mentre scendevo innanzi al S. Camillo, ingresso, i “colleghi” entrambi scesero per salutarmi con un abbraccio amichevole.

Or bene, tutto bello e gratificante, ma forse perché siamo/sono figli/o di un dio minore oppure perché non sponsorizzati/o dai potenti di turno, noi comuni mortali, non riceviamo mai nessuna onorificenza od encomio, eppure onoriamo ogni giorno il nostro giuramento, proprio per questo senso del dovere, affrontai disarmato due delinquenti armati di coltello in difesa di un altro essere umano, grazie alla preparazione personale, in difesa di un soggetto inerme, il quale sicuramente avrà un buon ricordo della nostra Nazione, della nostra Democratica Repubblica Italiana, ma la Nostra Gloriosa Repubblica si ricorda di noi comuni mortali?

Con Osservanza

In Fede

Ennio Pietrangeli

Rubrica Sicurezza Nazionale@

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