Epidemia di coronavirus a Wuhan, in Cina dal laboratorio di livello di biosicurezza 4 (BSL-4)

Aggiornamento.

L’allarme non giunge da un complottista da tastiera che vuole trovare un mandante alla pandemia del CoronaVirus in Cina.

E’ stato lanciato l’estate scorsa, in tempi non sospetti, dal Center for the Study of Existential Risk (CSER) dell’Università di Cambridge in un rapporto, in cui si avverte che tale possibilità sarebbe “estremamente dannosa e potenzialmente inarrestabile”.

Il dottor Francis Boyle ha relazionato sull’epidemia di coronavirus a Wuhan, in Cina e del laboratorio di livello di biosicurezza 4 (BSL-4) dal quale crede che la malattia infettiva sia fuggita.

Ritiene che il virus sia potenzialmente letale e un’arma di guerra biologica offensiva o un agente di armi biologiche a doppio uso geneticamente modificato con il guadagno delle proprietà funzionali, motivo per cui il governo cinese originariamente ha cercato di nasconderlo e ora sta adottando misure drastiche per contenerlo.


Il laboratorio Wuhan BSL-4 è anche un laboratorio di ricerca dell’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) appositamente designato e il Dr. Boyle sostiene che l’OMS sa perfettamente cosa sta succedendo, ma questo il nostro esperto di terrorismo internazionale – Ennio Pietrangeli – aveva già avuto modo di spiegarlo, come anche quanto segue, ricordando che:

“Francis Boyle è professore di diritto internazionale presso il College of Law dell’Università dell’Illinois. Ha redatto la legislazione nazionale degli Stati Uniti per attuare la Convenzione sulle armi biologiche, nota come “1989 Combat Terrorism Weapons Act”, che è stata approvata all’unanimità da entrambi camere del congresso americano e promulgate dal presidente George W. Bush.”

Premesso ciò, è utile sottolineare, continua – Pietrangeli – che:

L’ esercito americano produce regolarmente virus, batteri e tossine mortali in diretta violazione della Convenzione delle Nazioni Unite sul divieto delle armi biologiche.
Centinaia di migliaia di persone inconsapevoli sono sistematicamente esposte a patogeni pericolosi e altre malattie incurabili.
Gli scienziati della guerra biologica che usano la copertura diplomatica testano i virus artificiali nei bio-laboratori del Pentagono in 25 paesi in tutto il mondo. Questi bio-laboratori statunitensi sono finanziati dalla Defense Threat Reduction Agency (DTRA) nell’ambito di un programma militare da 2,1 miliardi di dollari – Cooperative Biological Engagement Program (CBEP), e si trovano in paesi dell’ex Unione Sovietica come Georgia e Ucraina, Medio Oriente, Sud-est asiatico e Africa.

Nonostante ciò, come dimostrano alcuni dei nostri riscontri da attività di Intelligence, proprio il Pentagono ha avviato tramite la Defense Advanced Research Projects Agency (DARPA) ben 25 laboratori per le sperimentazioni e manipolazione di virus da utilizzare nel programma “Insect Allies”.

Questa grave situazione di pericolo, nei mesi scorsi, ha suscitato anche l’allarme di una delle più importanti università britanniche, insieme ai propri servizi di sicurezza, venuti a conoscenza della “trafugazione” di alcuni campioni di sintesi del CODIV19 MILITARY PROJECT classificato Top Secret.

Il Pentagono ha investito almeno 65 milioni di dollari nell’editing genetico.

L’agenzia di difesa avanzata dei progetti di ricerca (DARPA, Defense Advanced Research Project Agency) degli Stati Uniti ha assegnato 7 team di ricerca per sviluppare strumenti per l’ingegneria del genoma di insetti, roditori e batteri nell’ambito del programma Safe Gene di DARPA, utilizzando una nuova tecnologia CRISPR-Cas9, in alcuni di questi team erano presenti scienziati e ricercatori cinesi, ma di questo già ne avevamo parlato.

Il nostro esperto, Ennio Pietrangeli, continua

  • Non ci dobbiamo dimenticare che è proprio il Center for the Study of Existential Risk (CSER) dell’Università di Cambridge a lanciare l’allarme:

«In un nuovo rapporto, gli esperti hanno invitato i responsabili politici a “proteggere i loro cittadini” e iniziare a prepararsi per eventi come una pandemia devastante di bioingegneria o per i programmatori che perdono il controllo dei sistemi di intelligenza artificiale».

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