Emergenza Coronavirus, lettera aperta di Emanuele Monti al premier Conte: “Non si è nemmeno fatto vedere in piena emergenza”

Emergenza Coronavirus, lettera aperta di Emanuele Monti al premier Conte: “Non si è nemmeno fatto vedere in piena emergenza”
Milano, 25 febbraio – “Gentile Avvocato Conte, per favore ci lasci almeno lavorare. E se proprio vuole dare una mano, venga a rimboccarsi le maniche insieme a noi, anziché pontificare dall’alto del suo palazzo”.
Emanuele Monti, Presidente della III Commissione Sanità e Politiche Sociali di Regione Lombardia e Consigliere regionale della Lega, scrive una lettera aperta al premier Conte.
Una lettera dove rimarca la propria indignazione per le parole del Presidente del Consiglio, il quale “anziché schierarsi e solidarizzare con i cittadini italiani in questo momento difficile, facendo tutto il possibile per aiutare gli amministratori della Lombardia e delle altre Regioni che si stanno dando, si permette di distribuire presunte colpe che non esistono”.
“Gentile Avvocato Conte – recita la lettera aperta – per favore , qui stiamo lavorando seriamente da giorni per contenere un virus che è arrivato in Italia soprattutto grazie a politiche miopi quali le vostre che il 29 gennaio davano dei razzisti ai nostri senatori della lega che chiedevano la quarantena per chi tornava dalla Cina . Politiche ideologiche che denunciavano la richiesta di Zaia e Fontana nel voler estendere la quarantena ai minori , anche li eravamo ignoranti razzisti e fascisti” .
“Ora l’Avvocato Conte che in questi giorni poteva almeno venire qui in Lombardia , a dare una mano , a lavorare come tutti noi per la salute dei cittadini italiani , pontifica dal suo ufficio romano .
Un posto che ricopre non certo perché sia mai stato votato Avvocato Conte , e che anche per questo dovrebbe riconoscere all’Italia e agli Italiani un doppio debito di riconoscenza .  
Quel debito caro Avvocato che muove la coscienza di tutti noi amministratori della Lega , quel debito che da giorni non ci fa dormire , non ci fa stare con le nostre famiglie, ci fa saltare pranzi e cene pur di riconoscere ai lombardi l’onore di rappresentarli e il dovere di difenderli .
Lei Avvocato Conte  consigliato magari dall’ex grande fratello Rocco Casalino pensa di sparare balle a caso , attaccare i nostri medici e la nostra sanità che grazie a Dio esistono e stanno facendo i miracoli mentre lei punta il dito e farnetica addirittura commissariamenti .
Vuole un consiglio da un umile servitore del nostro paese?
Si tolga la giacca , si rimbocchi le maniche e venga qui a lavorare come tutti noi .
Porti contributi economici ad un sistema che traina il paese ed è oggi in grande allarme e difficoltà .
Porti medici , ricercatori ed infermieri  per aiutare chi da giorni lavora senza pausa .
Porti almeno delle mascherine e dell’amuchina da distribuire negli ospedali
Tutte queste cose , lei Avvocato Conte in quanto Premier italiano le può e le deve fare . Non aspetti di andare dalla Barbara d’Urso ad aggiornare noi Lombardi su quanto pensa di essere bravo ed intelligente ma venga qui con noi a lavorare .
Sono sicuro che così servirà al meglio il popolo italiano in questo momento così difficile!”.

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