Coronavirus. Tommasa Maio (Fimmg Ca):” medici lasciati a mani nude”

di Giuseppe Criseo

«Ci arrivano molte segnalazioni di mancata fornitura da diverse regioni, soprattutto da quelle più a rischio, con i medici della continuità assistenziale lasciati a ‘mani nude’ a visitare pazienti sintomatici», afferma Tommasa Maio,Tommasa Maio, segretaria Fimmg CA

Un allerta da non poco vista la situazione di crisi generale determinata dalla psicosi da coronavirus.

I medici ed infermieri devono poter lavorare in piena tranquillità, già sono pochi e costretti a turni incredibili da tempo, ora ancor di più

I sanitari stanno facendo l’impossibile ma lavorare in queste condizioni li mette a rischio: «le sedi di CA sono abbandonate a loro stesse per l’incapacità organizzativa di alcune aziende di gestire in maniera controllata gli accessi. Se continua questo andazzo, tra una settimana, nell’interesse primario dei cittadini oltre che dei medici, sarà necessario mettere in quarantena tutti i colleghi delle aree a rischio».

Tra i tanti allarmi nel settore riportiamo pure quello di  Mario Balzanelli presidente della Società Italiana Sistema 118 che fornisce i numeri: la centrale 118-112 di Brescia cui afferisce Lodi ha visto un incremento da 3.266 telefonate domenica 16 febbraio a 13.149 di ieri.

Lavorare tanto va bene, ma devono esserci numeri, materiale e personale adeguati all’emergenza onde far ricadere responsabilità su chi invece merita lode e riconoscimenti di tutti i generi. La politica chiacchera, i sanitari lavorano.

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