Vergiate: al Sacrario una casa per 5 dispersi in Russia nel 1941

A Carovilli, nel Molise, si trova un monumento che riporta i nomi dei caduti nella delle due guerre mondiali, tra cui sono riportati anche i nomi dei nove dispersi in Russia. Dopo il conflitto mondiale, i familiari hanno cercato i propi congiunti per molto tempo, scrivendo più volte agli uffici competenti, fino a quando i documenti firmati dal Ministero della Difesa ne hanno decretato la morte.

Una ricerca data anno 2018, ha ridato voce a questi ragazzi “invisibili della storia”, attraverso la pubblicazione delle loro lettere, diari e fotografie. Ma hai parenti dei nove soldati dispersi in Russia mancava ancora qualcosa, oltre al monumento, pensavano a un luogo dove poterli pensare materialmente.

Pina Mafodda, autrice della ricerca “Lettere dal fronte dei soldati di Carovilli 1939-1945” edizioni Volturna, ha avuto, l’incarico da parte delle famiglie di cinque dei nove dispersi, di cercare un Sacrario dove poter porre le foto dei loro cari.

Dopo varie ricerche, rivolte al Sacrario di Cargnacco (Udine), all’UINRR, al Ministero della Difesa, è stato proprio indicato come luogo in cui poter commmemorare i cinque dispersi, il Villaggio del Fanciullo di Vergiate, all’interno del quale è posto il Sacrario dei dispersi in Russia. Tale Sacrario è stato voluto fortemente da un Cappellano militare che ha vissuto in prima persona la tragedia della campagna militare: Don Oreste Cerri.

Padre Oreste Cerri nel 1946, con pochi soldi suoi e della sua mamma, acquista un terreno, e fonda nella stessa Vergiate, quello che in seguito diventerà “Villaggio del Fanciullo” per aiutare i figli dei morti e dispersi in Russia; insieme al villaggio verrà poi in seguito costruito un Sacrario per poter ricordare i soldati caduti e i dispersi nella campagna militare.

Oggi nella Cripta del Sacrario ospita la tomba di Padre Oreste Cerri, con le foto dei soldati morti e dispersi; anche i cinque soldati di Carovilli (IS) hanno trovato finalmente una casa, dove idealmente, i parenti possono pensarli. La scorsa Domenica 23 Febbraio 2020, in occasione del ventiquattresimo della morte di Padre Oreste Cerri, Mons. Giuseppe Vegezzi vicario Episcopale della zona II di Varese ha Benedetto la tomba dove riposa Padre Cerri e le cinque fortografie dei ragazzi di Carovilli. Il silenzio, suonato da un Bersagliere della Fanfara di Vergiate, ha chiuso la cerimonia di benedizione in un’atmosfera di profonda commozione da parte di tutti i presenti. Al termine della Celebrazione Liturgica, alcuni rappresentanti del gruppo delle famiglie carovillesi hanno ricordato i sentimenti e desideri, vissuti negli anni, di poter ricordare i parenti dispersi in un luogo concreto e significativo come lo è il Sacrario. Grande emozione suscita la storia di Edilia che non ha mai potuto conoscere il padre, Vittorio Testa, perchè disperso; da adulta ha scritto al Ministero per poter conoscere la verità e ore ritrova insieme ai tre figli, che l’hanno accompagnata, la serenità nel pensare il padre al Villaggio del Fanciullo. I nipoti e i pronipoti di Alberto, di Antonio, di Vittorio, di Carlo sono arrivati con l’impegno di non recidere quel pur sottile filo della memoria che gli unisce hai loro antenati e Thomas, nove anni, sottolinea, nella lettura del suo breve ma intenso testo, l’inutilità della Guerra. Tutti i parenti ricordano i loro cari: Vittorio Falasca, Vittorio Testa, Antonio Conti, Alberto Falasca e Carlo Ricchiuti. Una giornat di memoria collettiva che ha unito tutti i partecipanti attorno alla sorte dei cinque giovani, che avevano poca conoscenza della guerra e molta paura di non tornare a casa. I loro nomi non sono più solamente incisi nella pietra di un monumento, ma riposano in pace anche nel Sacrario del Villaggio del Fanciullo di Vergiate. Alla fine della cerimonia, interloquendo con il sindaco di Vergiate, Maurizio Leorato, si è condivisa la volontà di unire i due Comuni in un gemmellaggio, in memoria degli invisibili della storia. A.L.

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