Epidemia di SARS-CoV-2 del 2019-2020

Agire con tempestività e metodo per limitare gli effetti nocivi e il panico nei cittadini.

C’è chi spera che il virus sparisca da solo ma noi, alla luce della storia dove simili eventi si sono già verificati, dobbiamo organizzarsi e sollecitare chi abbiamo eletto a governare il Paese, le regioni e i comuni ad attivarsi con tempestività e metodo sia per far fronte a questa epidemia sia per essere preparati ad affrontare in futuro altre epidemie e/o il bioterrorismo.

Procediamo in modo sintetico per punti, fornendo per primi tutta la nostra disponibilità personale e tecnica per contribuire alle analisi e alle azioni che si rendono necessarie.

IL VIRUS

Al momento, non esiste né un vaccino né antivirali specifici per curare l’infezione. Il virus ha un’incubazione lunga e il portatore può essere anche asintomatico nonché non è da escludere l’ipotesi che il virus si «annidi» nell’organismo senza generare sintomi. Ciò equivale a dire che, al momento, anche una persona senza le manifestazioni dell’infezione potrebbe veicolarlo.

L’ESPANSIONE

In ritardo l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha dichiarato l’emergenza sanitaria globale. Non solo, è prevedibile che detto virus può anche mutare in peggio. Per chi pensa che bastino dei controlli agli aeroporti, apra https://it.wikipedia.org/wiki/Epidemia_di_SARS-CoV-2_del_2019-2020 visionando in tempo quasi reale a mappa animata aggiornata con l’elenco delle nazioni coinvolte al 21 febbraio 2020.

LA PREVENZIONE

Prima hanno detto che il virus si trasmetteva solo da una persona infetta a un’altra attraverso la saliva, la tosse, lo starnuto, i contatti diretti personali oppure toccando con le mani contaminate bocca, naso o occhi. Poi, invece, in Cina, al personale medico e paramedico non sono bastate le mascherine, cappelli e guanti per evitare di essere infettati. Inoltre, nella nave da crociera Diamond Princess, messa in quarantena, nonostante i passeggeri fossero relegati nelle cabine con obbligo di non incontrarsi, gli infettati hanno superato i 600. Essendo ovvio che il virus si sposta nell’aria, depositandosi sui vestiti e/o sulla pelle è dovere delle autorità attivare il contenimento dove si accertano infettati e respingere e/o mettere in quarantena chi arriva da nazioni non in grado di monitorare come in Italia i decessi e la loro causa nonché non attivano azioni efficaci di contenimento nei loro territori dove rilevano degli infettati.

INFORMAZIONE

Varo di un Decreto Legge che nei casi di emergenze consenta agli organi di informazione radio e televisivi di trattare l’argomento, vietandogli che all’inizio, durante e alla fine, vi sia della pubblicità. Ciò per evitare il facile sensazionalismo che fa vendere pubblicità ma alimenta nei cittadini l’ansia e l’angoscia.

UNIONE EUROPEA

È inderogabile che il nostro Governo solleciti i membri della Unione Europea a predisporre rapidamente un Piano di Difesa Sanitaria Europeo che affronti il tema sanitario, l’organizzazione della sicurezza pubblica, il varo di nuove regole per le imposte e tasse a chi produce beni e servizi, lo sviluppo dell’inscatolamento delle derrate alimentari in modo che possano durare per anni e il loro stoccaggio strategico al fine di consentire l’alimentazione minima garantita ai cittadini che in quarantena non possono acquistare prodotti freschi.

ITALIA

In attesa dell’attivazione del Piano di Difesa Sanitaria Europeo, è dovere del Governo di attivare tempestivamente un Piano di Difesa Sanitaria Nazionale, conferendo l’autorità di ordinare e coordinare a tutti i settori compresi quelli militari, il Dipartimento Protezione Civile e dotandolo di adeguate risorse finanziarie 

Il Piano di Difesa Sanitaria Nazionale deve servire per:

  1. fornire ai cittadini l’indicazione per creare un Baule di Sicurezza Alimentare. Si tratterebbe di generi alimentari in scatola e/o sottovuoto (non congelati perché potrebbe mancare la corrente e deteriorarsi, non liofilizzati perché potrebbe non esserci l’acqua per diluirli) da tenere di scorta per ciascun individuo per essere autonomo per la durata di 15 giorni. In tal modo, prima delle scadenze di detti generi alimentari, il cittadino potrebbe utilmente consumarli, ripristinando il Baule di Sicurezza Alimentare.
  2. individuare tutti gli accessi al nostro Paese e il personale necessario per presidiarli;
  3. creare un elenco aggiornato degli appartenenti ai corpi delle forze di polizia compresa la polizia locale e/o municipale nonché delle guardie giurate e le loro società di appartenenza;
  4. prevedere l’assunzione straordinaria in tutte le forze armate visto che, alla luce dei dati rilevati su https://it.wikipedia.org/wiki/Stati_per_numero_di_soldati sono composte solo di 321.660 unità;
  5. formare e assumere in numero adeguato medici-infermieri-tecnici-agenti per la sicurezza da inviare in tutti i punti di accesso al Paese;
  6. far produrre in numero adeguato gli indumenti completi per detti operatori affinché non vengano infettati;
  7. creare un elenco delle apparecchiature utili da installare agli accessi al Paese per rilevare e contenere in sicurezza eventuali contagiati;
  8. individuare e predisporre molti luoghi idonei per le quarantene e validi per il trattamento sanitario e la sicurezza tesa a evitare fughe o intrusioni o altro;
  9. censire i centri arrivo derrate alimentari, prevedendo un eventuale razionamento affinché tutti possano essere riforniti per almeno un pasto al giorno;
  10. allestire centri di distribuzione viveri in base al numero della popolazione residente in un’area nonché prevedere il personale da inserirvi per la gestione e sicurezza.

Se affrontiamo in modo pragmatico questa pandemia, riusciremo a mettere in sicurezza noi stessi e gli altri concittadini, evitando così che, in assenza di rifornimenti, si scatenino micidiali rivolte alla ricerca di cibo e medicinali. 

Diritto-dovere di tutti e attivarsi e far attivare chi abbiamo eletto a governare il Paese, fornendo per primi tutta la propria disponibilità.

A leggervi, Pier Luigi Ciolli

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