Nicolò Sfondrati, vita e misteri

Gregorio XIV, nato Niccolò Sfondrati (Somma Lombardo, 11 febbraio 1535 – Roma, 16 ottobre 1591), è stato il 229º papa della Chiesa cattolica (228º successore di Pietro) e sovrano dello Stato Pontificio dall'8 dicembre 1590 alla morte.

La vita di Niccolò Sfondrati sembra avvolta da un ombra di mistero: molti particolari sono ancora sconosciuti ma la sua importanza riguardo la storia è cosa certa. Il suo tempo si colloca in quel periodo denso di avvenimenti che avrebbe segnato le vicende e le tradizioni, delle terre milanesi,  nel corso delle epoche. La seconda metà del XVI secolo fu caratterizzata dal Concilio Tridentino e da quell’infaticabile suo promotore che fu Carlo Borromeo. 

Francesco Sfondrati, padre del futuro Pontefice, ricoprì ruoli di rilievo nella storia del Cinquecento. Riuscire a riassumere in poche brevi righe l’opera del nobile è arduo, possiamo sottolineare il suo impegno a livello universitario quale docente  a Padova, Bologna, Roma e Pavia. Nominato senatore conquistò grande fama e in molti si affidarono ai suoi consigli. A Lui si deve il merito dell’ammissione di Gerolamo Cardano nel Collegio dei dottori milanesi. Gerolamo Cardano lasciò un’impronta nella storia riguardo agli studi e alle teorie in riferimento alla matematica e ai fenomeni fisici. Compilò anche un’oroscopo che fece scalpore, su Gesù.  Un personaggio discusso e non da meno, geniale, ma che, come figlio illegittimo e a causa della sua vita travagliata non avrebbe avuto modo di partecipare al Collegio e di condividere molte delle sue teorie. 

Francesco II Sforza e Francesco Sfondrati  rafforzarono il loro legame dopo che il nobile prese dimora stabile a Milano in via Rugabella, nell’avita casa  familiare. La carriera di Francesco proseguì e il suo potere accrebbe grazie ai servizi resi ai Signori del suo tempo. Nel 1537 venne insignito da Carlo V del titolo di Conte della Riviera, in riferimento  ai possedimenti acquisiti nel Comasco. 

Nel corso del suo primo soggiorno milanese Francesco Sfondrati convolò a nozze con Anna, figlia di Antonio Visconti e Maddalena Trivulzio. Da questa unione nacquero 6 figli: Niccolò fu il primo discendente maschio, probabilmente nato settimino.  Alcuni pensano che la madre Anna sia morta in concomitanza col parto di Niccolò, in realtà è più attribuibile una mortem post-partum riguardo la nascita dell’ultimogenito Paolo. Molte notizie a riprova di questo sono riportate nell’opera manoscritta di Agata Sfondrati che assieme alle sorelle era entrata nel convento delle suore Angeliche in Milano.  Molte città italiane si sono contese la nascita di Papa Gregorio XIV ma Somma è certamente la più accreditata. Anna Visconti, oltre che nobile era legata, come ogni donna, a un vincolo di affetto speciale con la madre, che all’epoca non versava in perfette condizioni di salute. Non fa difetto quindi, pensare che durante una sua visita in Somma, possa aver dato alla luce Niccolò. Presso l’archivio di Luino è però presente una carta che attesta come Niccolò sia nato a Milano nel novembre 1538. Per comprendere il valore del documento è necessario ricordare il contesto dell’epoca in cui Somma era parte del territorio milanese. 

La ricchezza e la nobiltà sono doni terreni e non vi è consolazione davanti alla morte della moglie. Francesco indossò l’abito ecclesiastico sotto il pontificato di Paolo III che lo nominò Vescovo di Sarno, Amalfi e Cremona. Morì nel 1550.

Di Niccolò si presero cura i familiari e soprattutto la sorella Giulia. Il bambino era fragile, protetto in una  scatola  e avvolto in  lana e bambagia. Crebbe sotto la costante premura della sorella, studiò a fianco dei cugini Trivulzio. Fin da giovanissimo si mosse a pietà degli istituti religiosi, degli edifici sacri e con vocazione si dedicò alla vita ecclesiastica con una particolare attenzione verso le esigenze dettate dalla riforma, a fianco di Carlo Borromeo. Dopo la nomina a Vescovo di Cremona venne eletto romano Pontefice l’8 dicembre 1590. Morì il 16 ottobre 1591 a soli 56 anni.

A Lui è dedicata la via che costeggia la salita del castello di Somma Lombardo. Può sembrare una piccola stradina  accompagnata da mura, semplice e un po’ isolata. In tempi antichi era una via di prestigio: portava, infatti, all’ingresso del castello in quel punto dove, nel lontano 1708 venne eretto l’arco d’ingresso in onore di Elisabetta Cristina di Brunswik in visita a Somma. La zona della via Ducale era circondata da querceti, un tempo sacri agli Dei tanto che, nel 1693,  il marchese Cesare Visconti vi fece erigere un imponente statua della Dea Diana ad opera di Falcone. L’arco fu abbattuto nel 1933, la Statua è conservata, dal 1967 presso il parco del castello.

Cesarina Briante ©

 

Fonti:

 

A. Nuovo,  C. Coppens, I Giolito e la
stampa: nell’Italia del XVI secolo Librairie Droz, 2005 –  Pag. 193

 Giocondo
Messaggi,  Milano e le sue vie studi storici per Felice Venosta, Volume
2,1867 

Famiglia Sfondrati, Inventario
dell’archivio (1343 – 1812), Como, dicembre 2015-PDF

Giovanni B. Magnoli  Gli
Ebrei a Cremona: storia di una communità fra Medioevo e Rinascimento, Casa
Editrice Giuntina, 2002 

Don Luigi castano S.D.B, Gregorio XIV, Centro Ambrosiano, Milano 1993

A. Rossi, Antiche località di Somma Lombardo, Antonio Ferrario Ind. Grafica,
1994

A. Rossi,Somma Lombardo da borgo antico a  città moderna

 




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