Varese, Confartigianato:«Salviamo le nostre imprese e la nostra economia dal Coronavirus La crisi è grave»

Corona virus: c’è il vacino
Corona virus: c’è il vacino

Gli effetti tremendi della crisi derivante dalla nostra traballante economia, si cominciano ad intravedere e sono numerosi gli allarmi a tal proposito, in provincia di Varese si alza la voce del Presidente di Confartigianato, Davide Galli:


Azioni concrete per il nostro territorio e per le nostre imprese, colpite dal congelamento del mercato interno, dal rallentamento dell’export e dall’annullamento delle principali fiere nazionali, non ultimi il Salone del Mobile e Mecspe. Il presidente Davide Galli: «Il danno al brand Italia rischia di avere conseguenze a lunga gittata, occorrono interventi immediati ma anche a più ampio respiro». Ieri vertice ministri-associazioni per definire il piano d’azione. Monitoraggio continuo delle conseguenze sulle imprese della provincia di Varese

Proposte concrete per le nostre imprese: «In questi giorni raccogliamo segnali di difficoltà dal nostro territorio che non possiamo sottovalutare. Le difficoltà sono oggettive e gli interventi devono essere rapidi, congiunti ed efficaci».

Nel pieno dell’emergenza legata al Coronavirus, quello che vogliamo – dichiara il presidente di Confartigianato Varese Davide Galli – «è proseguire il confronto costruttivo già avviato con le autorità regionali e nazionali, ma anche locali, per definire azioni a sostegno dell’economia reale del Paese e degli sforzi che le Pmi stanno mettendo in campo per garantire la continuità del lavoro e dell’occupazione».

Tra le criticità, ai primi posti figurano la mancanza di liquidità, il congelamento del mercato interno e l’annullamento di tutte le principali fiere di settore, tra le quali Cosmoprof, Mecspe e, soprattutto, il Salone del Mobile, rinviato al mese di giugno con gravissime ripercussioni dirette e sull’indotto.

No ad azioni unilaterali. Sì al confronto, che in queste ore non è mancato sui tavoli romani – con i vertici delle associazioni di categorie riuniti al tavolo dai ministri Catalfo e Patuanelli – che su quelli regionali (lunedì gli Stati Generali del Patto per lo Sviluppo).

«In entrambe le sedi abbiamo focalizzato l’attenzione sulle specifiche necessità dei comuni in zona rossa e sulle urgenze riferibili al resto della Lombardia, ovverosia alla cosiddetta zona gialla nella quale siamo compresi anche noi» prosegue Galli, che già nelle scorse ore aveva richiesto confronto ed equilibrio.

A fronte della difficoltà nel garantire la continuità produttiva, che in alcune aziende si stanno già manifestando, e in considerazione della frenata del mercato interno e dell’export, «abbiamo messo a punto un elenco di provvedimenti che consideriamo decisivi per puntellare il sistema economico lombardo».

Per la zona gialla in particolare, Confartigianato ha richiesto di «sostenere le esigenze finanziare (ovvero la liquidità) delle imprese con fondi straordinari, anche attraverso i confidi e le finanziarie regionali». Inoltre, è stata caldeggiata la riattivazione della Cassa integrazione guadagni in deroga senza accordo sindacale, ma con norme chiare antielusive. Sì anche all’individuazione di una misura a tutela dei lavoratori autonomi coinvolti dagli interventi restrittivi dell’attività lavorativa e alla definizione in modo chiaro di norme antielusive come ad esempio il Documento di Valutazione Rischi con Disposizioni di protezioni individuali ben definitivi.
«Chiediamo inoltre sostegno per le singole aziende che arrivassero a sospendere l’attività per evitare la diffusione del contagio o che per decisione dei dipendenti non dovessero riuscire a dare continuità alla produzione o all’erogazione dei servizi e la proroga dei termini per i versamenti e gli adeguamenti tributari, armonizzando la sospensione alla durata dell’emergenza e provvedendo ad estendere alla zona gialla il provvedimento già assunto per la zona rossa».

Gli imprenditori auspicano anche lo slittamento dei termini per il sistema qualità (Soa – Società organismi di attestazione; Durc, Documento Unico di Regolarità Contributiva; Ot24, oscillazione per prevenzione; Bolli CE ecc.) e la sospensione delle rate di mutui e finanziamenti bancari.

«Si tratta di richieste basilari, che consideriamo determinanti per evitare il collasso del sistema – peraltro già in atto – e, al contempo, che auspichiamo vengano prese in considerazione alla luce della composizione del sistema economico lombardo, dove c’è la maggiore concentrazione in termini assoluti (37mila circa)». Una cifra che non può sfuggire al legislatore, che difatti si è mosso nel tentativo di arrestare i devastanti effetti economici dell’emergenza-Coronavirus.
Annuncia Galli: «Nella giornata di martedì, Confartigianato ha incontrato i ministri competenti per rappresentare le esigenze drammatiche che molti imprenditori stanno vivendo nei territori dei focolai dell’epidemia e le ripercussioni sull’intero sistema produttivo nazionale».
Venerdì l’Esecutivo emanerà un primo provvedimento legislativo (100 milioni di euro subito disponibili) a copertura delle esigenze di intervento immediato per il sistema produttivo e, l’auspicio di Confartigianato, è che ripercorra l’adozione di strumenti già sperimentati in occasione di recenti emergenze nazionali.
Alle richieste contingenti, rammenta Galli, «è stato chiesto di affiancare una pianificazione di medio-lungo periodo perché è prevedibile che le conseguenze di quanto sta avvenendo, sommate al quadro congiunturale già non positivo, possano produrre danni a cascata di lunga gittata» intaccando il Made in Italy («che noi chiediamo di difendere ad ogni costo»), l’export, il mercato interno e le relazioni stesse delle filiere.
«Stiamo monitorando in questi giorni le imprese della provincia di Varese per testare le conseguenze più immediate, e abbiamo già registrato i primi segnali di difficoltà e rallentamento: manterremo aperta la finestra, anche per informare le autorità locali di quanto sta avvenendo giorno dopo giorno» conclude Galli.

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