“La mia idea non si processa”, evento importante di FDI a Busto Arsizio.

di Giuseppe Criseo

Programma ampiamente rispettato e di alto profilo, l’evento di Fratelli d’Italia a Busto, su un tema di grande attualità  come quello della libertà  di pensiero.

Presenti l’On. Paola Frassinetti, il Dr. Giuseppe Battarino a cui abbiamo dedicato un’intervista a parte, Matteo Inzaghi, Checco Lattuada, Andrea Pellicini con interventi moderati da Fabrizio Privitera.

Aspetti giuridici e politici a seconda di chi li ha esposti, tema delicato per le implicazioni costituzionali e sopratutto per la vita e la libertà  condizionata dalle tante recenti polemiche che nascono sui social con ripercussioni famigliari, politiche, etiche e morali.

Dal dibattito sono emerse le criticità  legislative sul nazionalismo, sulla ricostituzione del disciolto Partito Fascista, sulle censure dei social e persino l’On.Frassinetti si è lamentata per la censura di Facebook sulla famiglia oltre al suo profilo personale.

Aspetti non di poco conto perchè con la scusa di bloccare fantasmi del passato che non torneranno più, si e’ arrivati al punto di lanciare la pasta antifascista, o a Parma di chiedere una dichiarazione di antifascismo per chiedere un passo carraio.

Esagerazioni su cui sorridere? Non esattamente, quando si comincia così non si sa dove si va a finire.

Le regole ci vogliono e sono un pilastro della democrazia ma ci sono pesi e contrappesi che regolati dalla Costituzione (che tutti giustamente siamo tenuti a rispettare) seppure su qualche punto andrebbe aggiornata ai tempi correnti.

L’On. Frassinetti ha messo in risalto l’aspetto transitorio della Costituzione ( àˆ vietata la riorganizzazione, sotto qualsiasi forma, del disciolto partito fascista.) e giusto per non parlare di censura ( si fa per dire) citerei anche un punto particolare : In deroga all’articolo 48, sono stabilite con legge, per non oltre un quinquennio dall’entrata in vigore della Costituzione, limitazioni temporanee al diritto di voto e alla eleggibilità  per i capi responsabili del regime fascista., in contraddizione con l’art.

Art. 3

“Tutti i cittadini hanno pari dignità  sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.”

Si è poi discusso dell’odio contro chi difende la patria eppure l’

Art. 52 dice:

La difesa della Patria è sacro dovere del cittadino.

Citato più volte l’ Articolo 21 della Costituzione italiana:

«Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione.

La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure.”

Se però la censura arriva dai social i rappresentanti del popolo hanno l’obbligo etico-morale e politico per il rispetto della Costituzione, di intervenire sui principi fondamentali.

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