La pozione magica parte 3

Sei progettata/o per muoverti

La Terra esiste da circa 4,5 miliardi di anni e i dinosauri l’€™hanno popolata per 140 milioni di anni. Ignorando l’€™Australopiteco (ominide la cui evoluzione avrebbe dato origine all’€™uomo), possiamo considerare l’€™Homo habilis il nostro primo progenitore, comparso in Africa circa 2,4 milioni di anni fa. Per tutto il Paleolitico (Età  della pietra) ‘€“ lunghissimo periodo compreso tra 2,4 milioni di anni fa e appena 10.000 anni fa, corrispondente al 98% del tempo della nostra esistenza sulla Terra ‘€“ l’€™uomo si è continuamente mosso alla ricerca di cibo da raccogliere o cacciare.


Ogni giorno percorreva dai 20 ai 50 chilometri. Viveva nelle grotte e, dato che l’€™ultima glaciazione è terminata 10.000 anni fa, durante l’€™inverno restava al loro interno e in primavera usciva alla ricerca di cibo, camminando per ore e ore, correndo a gran velocità  per decine di minuti all’€™inseguimento delle prede. E una volta raggiunte, lottava con la massima energia per sopraffarle nel più breve tempo possibile. Ma spesso doveva anche restare immobile, scappare o arrampicarsi sugli alberi per sfuggire ai predatori, diventando preda. Ogni giornata era piena di movimento, da molto intenso a blando, implicando i gesti più semplici, come camminare, e più complessi, come saltare, arrampicarsi e strisciare. Per 2,4 milioni di anni la biologia del corpo umano si è adattata per essere pronta alla lotta o alla fuga. Solo nel Neolitico, subito dopo l’€™ultima glaciazione avvenuta diecimila anni fa, l’€™uomo ha cominciato a coltivare e allevare. Ma continuava a essere costantemente in movimento per portare gli animali al pascolo e prendersi cura della terra. Nonostante ciò, nel Neolitico, prima degli Egizi, la speranza media di vita era di poco sotto i 20 anni. Salì di poco nell’€™antica Roma per avvicinarsi ai trenta nel Medioevo. Solo nei primi del Novecento ha superato i 40. Oggi è superiore ai 78 anni per gli uomini e 84 per le donne. Nel giro di un secolo, quindi, l’€™aspettativa di vita è raddoppiata. Raffrontando i sessantenni di oggi ai loro nonni all’€™età  di quarant’€™anni ci si accorge che sono più attivi e godono di una salute migliore. Una volta vivere sessant’€™anni era una fortuna, oggi morire a sessant’€™anni è ritenuto prematuro.


Questo allungamento della vita è dovuto principalmente a due fattori: i progressi della medicina e le migliori condizioni igieniche. Ci stiamo così avvicinando sempre di più alla lunga vita delle tartarughe (la tartaruga gigante più longeva vive alle Seychelles, si chiama Esmeralda e ha 170 anni). Come umani, siamo rimasti fisicamente attivi fino ad alcune decine di anni fa, prima che gli straordinari progressi tecnologici e la conseguente industrializzazione cambiassero le nostre vite. Il nostro genoma, che per milioni di anni si è evoluto in situazioni di costante sfida alla ricerca del cibo (raccoglitori-cacciatori), si aspetta da noi attività  fisica energica e varia quotidianamente. Ma dopo la rivoluzione industriale, e molto più recentemente quella informatica, nelle società  moderne il livello di sedentarietà  si è diffuso in modo epidemico. Ed ecco il grande paradosso: il significativo allungamento della vita media è accompagnato da un accorciamento del periodo di vita sana.



àˆ un vero peccato perchè questo paradosso non consente di cogliere i grandi vantaggi dell’€™aspettativa di vita più lunga nella storia dell’€™umanità . A causa della recente epidemia di sedentarietà , per la prima volta nella storia dell’€™umanità  i figli muoiono prima dei genitori. I baby boomer, ovvero le persone nate durante il boom demografico del secondo dopoguerra, hanno una salute peggiore dei loro genitori che erano fisicamente più attivi. Che cosa succederà  alle nuove generazioni quando supereranno i cinquant’€™anni?

Per maggiori informazioni: “La pozione magica” manuale indispensabile per gli operatori del settore fitness, wellness e salute.

Gorlini Marco

https://www.sport-health.it

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