Campagna contro lo sfruttamento sessuale dei bimbi

stopchild
Facciamo nostro l’appello #StopChildSlavery, relativo allo sfruttamento sessuale dei bambini che avviene in varie parti del mondo ma in particolare in Thailandia, molto frequentata dagli italiani oltre che per la bellezza della sua terra anche per sfruttare i minori.
I bassi livelli economici con cui si possono acquistare prestazioni sessuali non solo con adulti/e ma anche con bambini/e fanno gola a molti italiani che, con la scusa della vacanza alimentano e sfruttano i/le minori senza alcun ritegno.
Condividiamo e facciamo nostra l’azione di #StopChildSlavery cliccando su http://socialbombing.org/stopchildslavery

#StopChildSlavery
Sapevi che nel Sud Est Asiatico, e in particolare in Thailandia, ogni giorno bambine e bambini vengono venduti come schiavi per alimentare il turismo sessuale?
Otto bambini thailandesi su 10 sotto i 12 anni hanno già fatto sesso a pagamento almeno una volta: il 30% circa di questi minori rimane coinvolto nello sfruttamento della prostituzione. L’80% di essi è di sesso maschile. Ad alimentare la malata macchina della prostituzione minorile contribuiscono circa 80 mila uomini italiani che ogni anno raggiungono la Thailandia per cercare sesso con un bambino: il prezzo della prestazione è di circa 20 dollari, soldi sporchi che contribuiscono ad aumentare la criminalità e il traffico di droga con conseguenze devastanti su tutto il tessuto sociale. I numeri di questo traffico sono scioccanti: 300 mila i minori sfruttati, un giro d’affari da 250 miliardi di dollari l’anno. 10 milioni i bambini coinvolti in tutto il mondo, oltre 2 milioni gli aborti, 1,6 milioni i tentativi di suicidio, 2,5 milioni gli stupri, 300 mila nuovi casi di HIV e 4,5 milioni le infezioni da Papilloma virus. Partecipa alla campagna #StopChildrenSlavery: restituiamo ai bambini la loro infanzia!
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