Cina, animali vivi come portachiavi
Gentili colleghi,
di seguito e in allegato il comunicato stampa sulla raccolta firme promossa per porre attenzione alla macabra moda cinese di usare animali vivi come portachiavi, sempre più in voga nonostante le varie segnalazioni e completamente legale a causa della mancanza di una legga nazionale a tutela degli animali.
Vi ringrazio per la segnalazione della notizia e del link attivo alla petizione su Firmiamo affinché gli interessati possano partecipare.
Buon lavoro,
Virginia Friggeri
COMUNICATO STAMPA
CENTINAIA DI FIRME CONTRO LA MODA DEL PORTACHIAVI VIVENTE
Tartarughe, pesciolini e gechi intrappolati in contenitori di plastica da usare come gadget: questa la terrificante trovata commerciale cinese sempre più vicina a noi grazie a turismo e mercato nero. Su Firmiamo.it la petizione per dire basta.
Link: http://goo.gl/qbxVsF
Sembrano solo simpatici portachiavi, ma il colorato animale al loro interno è vivo. Questa l’aberrante e inarrestabile moda che sta continuando a spopolare in Cina nonostante la denuncia della CNN già nel 2011: si tratta di tartarughe, pesciolini e gechi intrappolati con un po’ di ossigeno cristallizzato e sostanze nutritive dentro contenitori di plastica da usare come meri gadget, in vendita a soli 1,50 miseri dollari. Per loro è partita la petizione su Firmiamo.it (http://goo.gl/qbxVsF), al fine di accendere nuovamente i riflettori sulla triste questione e porre fine a questo scempio.
Dimenticati nelle borse al caldo e al buio, sballottati nelle varie tappe della giornata tra casa, ufficio, supermercato, palestra e quant’altro, i piccoli animali riescono a sopravvivere qualche giorno per poi morire soffocati e affamati. Una sorte migliore non tocca nemmeno a quei pochi che vengono liberati, destinati a morire o ad ammalarsi gravemente dopo questa spietata tortura giustificata come trovata commerciale. In Cina infatti non è stata emanata alcuna legge nazionale sulla protezione degli animali che vieti atti di questo tipo e che renda perseguibili le persone coinvolte.
LA PETIZIONE (http://goo.gl/qbxVsF) – La petizione aperta su Firmiamo.it unisce all’orrore per questa terribile moda la paura dell’arrivo di questi “gadget” nel nostro Paese attraverso il mercato nero o attraverso i turisti, sempre più attratti da questo “oggetto folkloristico”. Per unire la propria voce alle centinaia già raccolte, basta accedere al link http://goo.gl/qbxVsF e cliccare su “firma”.
Virginia Friggeri
Ufficio stampa Firmiamo.it
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Telefono: +39 02 5656 7769
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