Podcast…podclass, quando la scuola diventa digitale.
Podcast…podclass, quando la scuola diventa digitale.
La progettualità diventa metodo didattico innovativo
Cosa associ alla parola scuola? Se ponete questa domanda ad uno studente,
molto probabilmente vi risponderà che la prima cosa che gli viene in mente
sono i libri, lo studio, i compiti e le nozioni da memorizzare.
La stessa domanda posta ad un ragazzo di 2^D della scuola media E. Fermi
di Fagnano Olona avrà sicuramente un responso differente che vi stupirà.
In questa classe, infatti, è stato adottato un metodo innovativo che va a
completare la classica didattica che tutti conosciamo. Si tratta,
dell’insegnamento attraverso la progettualità che ha il vantaggio di sviluppare
e potenziare competenze che altrimenti sarebbero latenti e non verrebbero
valorizzate.
Questo nuovo stile didattico, che ha fatto un uso intelligente della tecnologia,
ha coinvolto con entusiasmo i ragazzi e i docenti hanno puntato a raggiungere
obiettivi legati non solo a competenze sociali e relazionali.
Dai genitori perciò è scaturita l’idea di voler festeggiare il termine dell’anno
scolastico con una serata di condivisione, giovedì 11 giugno presso l’oratorio
di San Stanislao a Fagnano O. per consentire ai ragazzi di presentare alle loro
famiglie il lavoro di podcast sugli esperimenti scientifici che hanno realizzato
con la supervisione della Prof.ssa Carmen Savoca di scienze matematiche e
Prof.ssa Roberta Lovo.
Gli esperimenti sono stati prima presentati dall’insegnante, in un secondo
momento, dopo una fase di studio per saper conoscere e organizzare il
laboratorio per ripetere l’esperimento, gli alunni si sono messi in gioco e hanno
spiegato davanti ad una telecamera alcuni fenomeni scientifici usando il
lessico specifico e il metodo sperimentale partendo dall’esperienza concreta
alla formulazione di teorie. Il risultato è stato davvero sorprendente perché dei
ragazzi di scuola media si sono immedesimati così bene nel ruolo di piccoli
scienziati che hanno saputo spiegare ai loro genitori alcuni concetti scientifici
con una chiarezza e serietà professionali.
Ognuno di loro ha registrato una micro lezione in piena ottica del podcast,
metodologia innovativa che mira a fare didattica sviluppando competenze
relative al lavoro in team ed è un prezioso strumento per promuovere
l’inclusività e valorizzare ragazzi con disturbi di apprendimento o con bisogni
educativi speciali.
Il podcast presuppone anche l’idea di condivisione del sapere, infatti esso è
un’attività laboratoriale dove i ragazzi stessi fanno lezione e dove essi stessi
sono produttori di micro lezioni condivise che possono essere usate come
strumento di insegnamento per gli altri. Si tratta perciò di un metodo
all’avanguardia, innovativo dove domina l’imparare divertendosi e in cui si
mettono in gioco e si potenziano le proprie competenze in ambito relazionale,
organizzativo e informatico.
Questo però non è l‘unico episodio in cui la didattica si è vestita con un nuovo
abito: già lo scorso anno scolastico si era attuato un podcast sull’Iliade e oltre
al progetto legato all’EXPO 2015 che aveva le caratteristiche
dell’interdisciplinarietà, la classe, sotto la supervisione della prof. Savoca e le
insegnanti di sostegno Prof.sse Roberta Lovo e Melissa Derisi hanno
partecipato al concorso indetto dall’azienda alimentare Morato per la
realizzazione della nuova bruschetta italiana.
I ragazzi hanno ideato una nuova bruschetta chiamandola “Io sono cittadino
del mondo” re-inventandone sia la forma (omini stilizzati che si tengono per
mano) sia la farcitura, costituita da specialità culinarie dal mondo e
rappresentate da alunni presenti nella classe. Il nome ricorda come
l’appartenenza a culture diverse diventi un elemento di arricchimento e non di
conflitto e possa essere il presupposto per la pace tra i popoli.
Il risultato è stata così una grande bruschetta “fusion” condita con pomodoro,
basilico e mozzarella, polpettine falafel in salsa tahina, masalah pakistano e
salsa per tacos ecuadoriana.
L’idea è nata dalla consapevolezza che la nostra società da molti anni ormai è
diventata multiculturale, il risultato della fusione di popoli, tradizioni e abitudini
provenienti da tutto il mondo.
Non sempre la convivenza è semplice, soprattutto a causa dei pregiudizi e
delle incomprensioni scaturite dalla differenza con la propria cultura.
Partendo dalla considerazione che il condividere un pasto insieme è un
momento piacevole di gioia e lo stare seduti a tavola insieme può essere un
modo per superare le differenze e trovare qualcosa in comune abbiamo
pensato alla nostra bruschetta come un elemento di unione tra le diverse
culture presenti nella nostra classe (italiana, pakistana, egiziana, ecuadoriana)
e che rappresentano quattro continenti.
Ogni bruschetta è stata sagomata con la forma di omini stilizzati (maschio e
femmina) che sono stati posizionati uno accanto all’altro mentre si tengono per
mano.
Ognuno di essi è stato condito utilizzando gli ingredienti tipici del paese che
rappresentano.
Il risultato è stato un successo non solo estetico e culinario, ma ha anche avuto
un’importanza educativa e civica
Melissa Derisi
collaboratrice di Varese Press